Il Massachusetts taglia fuori Office

Lo stato USA chiede formati standard: Microsoft è automaticamente esclusa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-09-2005]

Loghi sovrapposti a diverso contrasto

La riunione di settembre del Massachusetts IT Advisory Board, l'organo statale che si occupa delle tecnologie informatiche, ha formalizzato mercoledì scorso il documento programmatico, con cui lo stato si impegna a adottare gli standard XML per la documentazione che transita per gli uffici pubblici.

Il documento, nome in codice ETRM 3.5 (Enterprise Technical Reference Model versione 3.5), è stato completato dopo una lunga discussione. Esso rappresenta il culmine di un progetto ambizioso per promuovere l'uso di open source e standard aperti. Lo scopo è non solo risparmiare palanche, ma anche e soprattutto assicurare l'interoperabilità tra le varie agenzie.

Il Massachusetts ha scelto il formato OpenDocument, caldeggiato da un'organizzazione come OASIS, per tutti i documenti elettronici creati all'interno della struttura pubblica. Sebbene il progetto sia completo, è prevista un'ulteriore discussione prima della ratifica ufficiale. Comunque, dicono a Boston, "il board ha, tra i suoi poteri, quello di stabilire gli standard per i documenti elettronici creati dalle agenzie statali."

L'ETRM si applicherà soltanto ai documenti nuovi, la scadenza per la migrazione a programmi da ufficio compatibili è stata fissata al 1 gennaio 2007. Tra i software "approvati" ci sono Openoffice, StarOffice, KOffice, e IBM Workplace.

I più attenti avranno notato la singolare esclusione di Microsoft Office 2003, la suite di gran lunga più usata nel mondo, che non sarebbe accettabile secondo le nuove regole. Il motivo, per chi non lo sapesse, sta nella cocciuta determinazione di Redmond a non aderire ad alcuna norma internazionale, preferendo imporre i propri formati proprietari come standard di fatto.

Questa volontà traspare dalle mosse di Microsoft in ogni settore, dai browser al multimedia, dalla gestione della comunicazione in rete, ai formati dei documenti più comuni. La reazione dei nipoti di zio Bill non si è fatta attendere: "Abbiamo molte perplessità sulla definizione di formati aperti," scrive il responsabile Microsoft per il Massachusetts in un'avvelenata lettera.

"Il formato scelto, peraltro immaturo, è adottato sostanzialmente da una sola applicazione. Tutti i software nominati nel documento discendono dal codice di StarOffice, che Sun ha acquisito da una società tedesca nel 1999," continua la lettera.

Secca la replica del Massachusetts Information Technology Division (ITD): "Ma quale formato immaturo! Open Document è in uso da parecchi anni ed è il solo standard di documento XML accettato da un ente normativo autorevole. Il fatto di essere aperto, permette a molte applicazioni da ufficio di supportarlo senza problemi."

Brutta porta in faccia per Microsoft, nonostante le sue timide aperture allo standard XML. L'ITD, infatti, ha rimarcato come lo schema XML in uso su Office 2003 sia proprietario e coperto da complicatissime licenze, che lo rendono di fatto poco "interoperabile".

Le uniche speranze per zio Bill di rientrare in corsa, sono legate all'uscita di Office 12, che promette, secondo Redmond, l'utilizzo di formati "aperti, completamente documentati e privi di royalty". Queste ardite affermazioni si sono limitate, per il momento, a scatenare l'ilarità dei sostenitori del FLOSS.

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