E ora Wind potrebbe rifarsi sui dipendenti

Dopo l'esternalizzazione del call center di Sesto San Giovanni, i sindacati temono ulteriori tagli al personale dopo il taglio dei costi di ricarica.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-03-2007]

Wind ha ceduto sul fronte del taglio ai costi di ricarica che non voleva applicare a tutti i suoi vecchi clienti che non fossero passati a profili tariffari meno convenienti. Ora il timore dei sindacati, anche se non esplicitato chiaramente, è che Wind copra il buco nei bilanci con nuovi tagli al personale. Nei giorni scorsi, infatti, le uniche parole di comprensione per la posizione, sempre più isolata, di Wind, erano state spese da dirigenti nazionali dell'Slc-Cgil e della Uilcom-Uil.

Il precedente recentissimo che giustifica queste preoccupazioni è la vicenda del call center Wind di Sesto San Giovanni, ceduto alla Omnia con tutti i suoi 275 lavoratori, nonostante due giorni di sciopero nazionale dei dipendenti Wind con una forte mobilitazione anche sui media.

Dal 1 marzo il call center di Sesto è uscito da Wind con un accordo ufficializzato, con il sindacato in cui Omnia ha pagato poco più di due milioni di euro (in pratica il Tfr dei lavoratori finora accantonato) e Wind si sarebbe impegnata a garantire un appalto della durata di cinque anni.

I lavoratori non hanno accettato la decisione sindacale: più di 200 di loro intendendo impugnarla in tribunale e hanno ritirato la delega al sindacato stesso a trattare per loro la cosidetta "armonizzazione" contrattuale e retributiva nella nuova azienda. Ora la preoccupazione è che possano essere esternalizzati anche i servizi generali e la stessa rete Wind - come ha già fatto l'altro gestore mobile 3.

Intanto Sawiris, il nuovo padrone egiziano di Wind, si fa avanti per acquisire la partecipazione di Telecom Italia nel gestore Brazil Telecom: anche questa è globalizzazione.

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Pier Luigi Tolardo