Al cinema siamo minacciati dalla pubblicità antipirateria online ma tra poco i film si riemiranno di spot come la Tv.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-02-2004]
Chi non ha disertato le sale cinematografiche ultimamente, sia perché è un cinefilo "cronico" o perché si tratta di un rito natalizio a cui non ci si può sottrarre, sarà stato minacciato da una voce stentorea che accompagnava scritte a lettere cubitali.
L'oggetto dello spot, sicuramente un po' terroristico, era comunicarci che se usufruiamo o acquistiamo prodotti cinematografici riprodotti abusivamente, offline o online che sia, saremo multati con il prezzo di tre weekend lunghi a Sharm (più di 900 euro); se poi li riproduciamo e li distribuiamo ci attende l'onta del carcere.
Dopo che siamo stati terrorizzati a sufficienza, cosa fanno i signori dell'Anica, cioè i padroni delle case cinematografiche italiane? Sono loro che, insieme all'Agis, hanno realizzato lo spot stile horror-fiscale che ci hanno propinato da Natale in avanti. Bene, questi signori riescono a ottenere dal Governo un decreto legislativo che legittima la pubblicità occulta nei film.
Prepariamoci: dopo i serial su Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, avremo telefilm su commesse Oviesse, su manager Parmalat o Microsoft, su telefoniste Tim, su signore che passano molto tempo da Jean-Louis David o in qualche pellicceria di grido. Saranno film di gente molto pulita che, al risveglio, dopo una carezza all'amante, si puliranno i denti con qualche buona marca e si profumeranno le ascelle; ma potrebbero anche cambiarsi gli assorbenti nei film che prevedono scene un po' forti.
La berlusconizzazione del cinema e la sua televisionizzazione presto prenderanno il sopravvento; peccato che non ci sia più Fellini per raccontarcela, ferocemente indignato - ma forse è meglio che lui e Giulietta se ne siano andati prima di vedere tutto questo.
A questo punto, però, non si vede perché dovrebbe essere proibita la riproduzione di queste "opere con spot", né si vede che razza di danni si possono arrecare a un'industria cinematografica che vivrà di spot con i suoi attori-testimonial e i suoi registi.
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