Nelle ultime pubblicità di Microsoft, i Mac sono definiti come troppo costosi per la gente comune: servono solo a sentirsi parte di un'élite.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 29-03-2009]
Lauren si è appena laureata ed è in cerca di un laptop che costi meno di 1.000 dollari e abbia uno schermo da 17 pollici.
Si reca inizialmente in un Apple Store ma poco dopo deve uscirne delusa: per quella cifra possono proporle al massimo un MacBook con schermo da 13 pollici.
Lauren non si perde d'animo e entra in un negozio della catena Best Buy dove trova ad attenderla una schiera di portatili dotati di Windows tra i quali trova il notebook dei suoi sogni - un Hp, per la cronaca, costato 699 dollari.
È questo il primo della nuova serie di spot che Microsoft ha lanciato in America per proseguire nel tentativo di risollevare la propria immagine, dopo gli esperimenti con Bill Gates e Jerry Seinfeld e la campagna nota proprio come "I am a PC".
La prima impressione è che la mossa non sia tanto furba: dire che un Pc non è "cool" non pare il modo migliore per invogliare a usare Windows.
Il messaggio, tuttavia, è chiaro: i Pc sono pensati per le persone "normali" e danno all'utente ciò di cui questi ha bisogno senza fargli spendere cifre folli - specie ora, con la crisi - soltanto perché si possano sentire "cool"; non a caso Steve Baller ha appena dichiarato che i clienti Mac, in più rispetto ai clienti Pc, pagano e ottengono soltanto "un logo da 500 dollari".
Insomma, siamo ancora alla vecchia rivalità tra gli utenti normali e i superfighetti del computer.
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