Secondo gli esperti, sembrano troppo ansiosi di rivendicare la responsabilità dell'accaduto.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-04-2025]
Tutti saranno a conoscenza del gigantesco blackout che ha colpito Spagna e Portogallo nella giornata del 28 aprile scorso. Mentre ufficialmente le cause non sono ancora state indicate, sui social media alcuni gruppi di hacker (nell'accezione di criminali informatici) hanno già rivendicato la responsabilità di quanto accaduto: si tratta di Dark Storme e noname057.
Eppure qualcosa non quadra. Come fa notare Sergey Shykevich, di Check Point Software, «Sebbene il gruppo di hacktivisti DarkStorm abbia rivendicato sui social media la responsabilità del recente blackout elettrico che ha colpito Spagna, Portogallo e parte dell'Europa, al momento non ci sono prove effettive che si tratti di un attacco informatico o che DarkStorm sia in qualche modo collegato all'interruzione di corrente» afferma.
«DarkStorm» - spiega l'esperto - «è considerato un gruppo relativamente debole, noto per il suo comportamento opportunistico e per essersi spesso preso il merito di incidenti che non ha effettivamente causato».
Shykevich prosegue poi a demolire il gruppo di hacker: «Sebbene abbia avuto occasionalmente successo - spesso per fortuna - il suo comportamento attuale, compresa l'assenza di dettagli tecnici credibili e l'attenzione alla promozione dei suoi servizi a prezzi scontati, suggerisce che si tratta di un altro tentativo di generare attenzione piuttosto che di una rivendicazione legittima».
«Eventi come questo» - conclude infine Shykevich - «spesso generano disinformazione ed è fondamentale che il pubblico e i media si affidino a fonti verificate e a canali ufficiali piuttosto che amplificare false narrazioni. Indipendentemente dalla causa, l'interruzione del servizio serve a ricordare quanto possano essere vulnerabili le infrastrutture critiche e come il rafforzamento della resilienza digitale in Europa debba rimanere una priorità assoluta».
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