L'articolo proposto dal senatore D'Alia è stato bocciato: il Web evita la censura, almeno per questa volta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-04-2009]
Internet non sarà imbavagliata: il famigerato emendamento che introduceva l'articolo 60 nel ddl 2180, proposto dall'onorevole Gianpiero D'Alia è stato abrogato durante la riunione delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia.
La proposta del senatore prevedeva l'oscuramento, ordinato dal Ministero dell'Interno, dei siti in cui si commette il reato di apologia o si istiga a delinquere, senza necessità d'intervento da parte dell'autorità giudiziaria.
Con la scusa di "ripulire la rete, e in particolare il social network Facebook, dagli emuli di Riina ... e di tutti gli altri cattivi esempi cui finora s'è dato irresponsabilmente spazio" si sarebbero aperte le porte alla censura.
Cassinelli e Mannucci hanno presentato tre emendamenti per eliminare l'articolo 60: "quello che vi ho proposto qui sul blog, un altro quasi identico che però presentava alcune differenze dal punto di vista giuridico, e una terza versione - che è poi quella che le Commissioni hanno approvato - formata da 11 caratteri: Sopprimerlo", come scrive Cassinelli stesso sul proprio blog.
Contestualmente a questa "vittoria" nasce l'Intergruppo Parlamentare 2.0, formato da esponenti di ogni schieramento, che ha già aperto un proprio blog e si pone come scopo la promozione del "confronto tra politica, imprese e cittadini sul Web 2.0 ed i suoi strumenti, al fine di sfruttarne al meglio le opportunità per l'intero sistema Italia".
Per quanto riguarda il ddl 2180 ora la parola passa al Senato, al quale il testo ritornerà: "c'è da augurarsi" - dice ancora Cassinelli - "che a nessuno venga l'idea di introdurre nuovamente norme incostituzionali ed illiberali".
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