Libri: Un Altro Mondo in costruzione

Per comprendere meglio gli argomenti del fronte No Global, che ha avuto un momento di altissima visibilità con il Forum Sociale di Porto Alegre dei giorni scorsi, si può leggere una raccolta di saggi di esponenti italiani del Movimento anti-globalizzazione. Vediamo quelli dedicati al rapporto tra No-Global e comunicazione digitale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-02-2002]

Porto Alegre, in Brasile, ha fatto notizia per una settimana: le immagini di un popolo festoso e immerso in migliaia di discussioni e confronti e pacifici, sono riuscite ad allontanare l'immagine violenta che molti mass-media avevano cercato di appiccicare al movimento No-Global dopo i fatti di Genova.

Per comprendere meglio ragioni e argomenti dei No-Global è utile leggere una raccolta di brevi saggi, appena uscita da Baldini e Castoldi, dal titolo "Un Altro Mondo in costruzione - Le Idee del Movimento Globale"; tra i suoi autori figurano i principali leader ed esponenti dell'Anti-Global italiano, da Agnoletto a Casarini, da Revelli a Don Gallo, da Don Ciotti a Monica Lanfranco.

Il libro gioca sulle Antinomie - Parole chiave dell'Anti-Globalizzazione: una di queste è la coppia Reale-Virtuale affrontata da Lanfranco Caminiti e Francesco Caruso. Lanfranco Caminiti è il coordinatore del sito del periodico Carta, un punto di riferimento importantissimo per la capire la rete delle associazioni, dei centri sociali, delle realtà culturali impegnate in una serrata critica dell'attuale modello di vita e di lavoro: un sito da visitare in questi giorni per la cronaca puntuale e documentatissima del Forum Sociale di Porto Alegre.

Caminiti, nel suo contributo al libro intitolato "Oltre il mondo meccanico", analizza con linguaggio semplice e piano come la comunicazione digitale stia cambiando il nostro modo di percepire la vita e perfino la morte, i collegamenti con le novità dell'ingegneria genetica. Vengono presentati i rischi reali di manipolazione della memoria del passato (e quindi di dominio sul futuro), di tentativi, come quello di Bill Gates, di acquisire un grande patrimonio di immagini dell'umanità, e il pericolo che i movimenti No-Global si costituiscano nel cyberspazio come comunità virtuali perfette anziché impegnarsi nel duro lavoro di trasformazione della realtà.

Bellissimo è il saggio di Francesco Caruso dal titolo "Dentro l'attivismo elettronico", che ripercorre le principali tappe del rapporto dei nuovi movimenti anti-Global con le nuove tecnologie della comunicazione. Caruso, che è uno dei leader dei No-Global napoletani, esperto di informatica, attribuisce a Internet il salto di qualità che ha permesso a movimenti anti-liberisti locali e spesso diversi tra loro, di collegarsi e di diventare un movimento globale. Una conseguenza paradossale della stessa Globalizzazione è avere permesso a questi "anti-corpi" di svilupparsi.

Vengono ricordate le BBS come luogo di comunicazione alternative (quasi figlie della voglia di utilizzare le nuove tecnologie dei fax della Pantera studentesca) che sono le antesignane di Indymedia, la Rete internazionale e multilingue che permette di fare informazione alternativa, come ha fatto, per esempio, sui recenti fatti genovesi del G-8.

La tappa di partenza è stato il "mitico" Subcomandante Marcos, che per primo ha utilizzato Internet per dare visibilità alla sua rivolta; oggi, ci viene ricordato, la contestazione e il boicottaggio di molte multinazionali ha avuto successo grazie alla moltiplicazione dei siti sulla Rete.

Il nocciolo del movimento di Seattle sono stati gli attivisti di Public citizens che avevano diffuso via Internet i documenti segreti del MAI, l'Accordo Multilaterale per gli Investimenti. Si parla del netstrike, sciopero e corteo telematico, del primo netstrike contro i siti del governo francese, per protestare contro la ripresa dei test atomici, fino a quelli che colpiscono le transazioni finanziarie: il 15 Marzo 2001 contro la Fineco, la più grande banca online italiana.

Viene presentata la prassi del cybersquatting : creare siti e domini fasulli e alternativi, per fare controinformazione, come nel caso del sito www.vaticano.org, alternativo a www.vatican.va, al sito ufficiale della Santa Sede.

Il caso più eclatante è stato quello che ha avuto protagonista lo stesso Caruso, in occasione del Global Forum dell'Ocse che si è tenuto a Napoli il 17 Marzo 2001, con la creazione di domini ocse.it e ocse.org: siti identici a quelli ufficiali ma con stravolgimento di termini e del senso degli iscritti, e inviti ai giornalisti per le conferenze-stampa degli Anti-Global. Il sito alternativo, sulla base delle pressioni dell'Ocse e di leggi emanate dopo il vertice, è stato chiuso dalle autorità e gli attivisti diffidati dall'utilizzare , in futuro , lo spazio Web per finalità dichiarate illegali.

La stessa battaglia contro l'egemonia di Microsoft e per l'open source viene ricondotta al movimento anti-Global, alla sua cultura e ai suoi valori. Per Caruso però non bisogna mitizzare il Web, nemmeno in senso anti-Global, e l'attivismo telematico deve intrecciarsi e rafforzare quello "reale", radicato sul territorio, che coinvolge fasce della popolazione analfabete informaticamente ed è fatto di lotte sociali per diritti negati e bisogni sociali.

Scheda:
Titolo: Un Altro Mondo in costruzione - Le idee del Movimento Globale
Autore: Autori Vari
Editore: Baldini & Castoldi
Prezzo: € 11,40

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Pier Luigi Tolardo

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