Infuriano in Italia le polemiche sulle intercettazioni, sulla loro legittimità, sull'uso che ne viene fatto, sui rischi che corre la libertà di ognuno di noi. Un rapido sguardo sull'argomento nel momento odierno.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2002]
Infuriano in Italia in questi giorni le polemiche sulle intercettazioni, sull'uso che ne viene fatto e sulla loro legittimità: vediamo che cosa sta succedendo.
Innanzitutto dobbiamo registrare una autorevole presa di posizione della Corte di Cassazione: secondo la Suprema Corte i controlli effettuati dalla polizia giudiziaria attraverso sistemi di rilevazione satellitari, come il Gps, non ricadono tra i casi di intercettazione telefonica, ambientale (microspie, etc.) e informatica che, secondo il Codice di Procedura Penale, devono essere autorizzati dalla magistratura. La legge che regolamenta le intercettazioni è nata, infatti, prima dell'avvento di queste tecnologie e quindi ci sarebbe un vuoto legislativo, che speriamo il Parlamento colmi presto, e che potrebbe favorire abusi e pesanti violazioni della privacy dei cittadini.
Le intercettazioni telefoniche sono, sempre, al centro delle cronache giudiziarie e politiche, che spesso si intrecciano: l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga rassegna le dimissioni, in modo irrevocabile, da Senatore a vita (vedremo come va a finire) e attacca in modo pesante l'attuale Capo dello Stato Ciampi perché, all'interno di un'inchiesta giudiziaria su fatti di corruzione, sarebbero state registrate conversazioni private tra Cossiga ed alcune persone accusate di corruzione.
Non si può non rilevare che il Cossiga, che oggi grida allo scandalo per l'attentato alla libertà dei parlamentari, è lo stesso Cossiga che si è sempre vantato di aver fondato l'organizzazione segreta Gladio e ne ha sempre difeso l'attività, fatta anche di intercettazioni telefoniche non autorizzate, su parlamentari di governo e di opposizione, giustificata con le esigenze della guerra fredda e del pericolo proveniente dai Paesi dell'Est.
Non sono solo le preoccupazioni del mondo della politica a toccare il fenomeno delle intercettazioni: vengono messi sotto controllo, sempre più spesso, i telefoni di giornalisti, dalla Repubblica al Giornale, e questo ha suscitato le proteste del sindacato nazionale dei giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
Il rovescio della medaglia sono state le intercettazioni a rivelarsi utilissime per "incastrare" il figlio di Totò Riina, così come quelle dell'inchiesta sul contrabbando di sigarette, in cui sarebbe implicato il Presidente della Repubblica del Montenegro.
La legge Frattini che permette ai servizi segreti di effettuare intercettazioni senza autorizzazioni non è stata ancora approvata ma, come si può notare, le cose sono già abbastanza complicate così.
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