Il fenomeno degli SMS, uno dei mezzi di comunicazione sociale più nuovi e più diffusi tra i giovani non è ancora abbastanza studiato. Due psicoteraupeti hanno abbozzato un tentativo di descrizione e individuato alcune piste di riflessione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-09-2002]
Gli SMS sono il mezzo di comunicazione di massa più diffuso tra i giovani, più diffuso del Web ma dello stesso telefono, per non parlare della comunicazione scritta tradizionale. Alcuni dati sono eloquenti: nel mese di agosto del 2001 Tim e Omnitel hanno registrato un movimento di 28 milioni di messaggi al giorno; nelle festività natalizie i maggiori quotidiani riportavano in prima pagina la notizia dello "stratosferico" numero di SMS inviati, circa 240 milioni il solo giorno di Natale.
Le ultime statistiche affermano che, nel nostro Paese, il 78% della popolazione possiede un cellulare; il 40% ne possiede due; il 13% tre e il 4% quattro. Un sondaggio Inwind effettuato su 5861 soggetti ha rilevato che il 46% usa il cellulare soprattutto per inviare messaggi, contro il 36% che lo usa soprattutto per parlare con altre persone. Un altro campione di 18.276 soggetti ha consentito di rilevare che il 22% invia più di 10 messaggi al giorno; il 16% fra i 5 ed i 10; il 27% fra 2 e 5; il 13% meno di 2; il 19% nessun messaggio.
Sono fredde statistiche ma che dicono molto delle dimensioni di un autentico mass-media, nato e sviluppatosi in pochi anni. Sono contenute in un libretto agile e scorrevolissimo, scritto da due psicoterapeuti, Franco Del Corno e Gianluigi Mansi, dal titolo SMS. Straordinaria fortuna di un uso improprio del telefono edito da Cortina.
Il libro tenta, per la prima volta, di riflettere sul tipo di rapporti interpersonali che si costruiscono attraverso e per mezzo degli SMS. Un messaggino quando arriva può non essere letto subito, è segreto, permette una distanza di sicurezza dall'interlocutore, ha il "fascino della scrittura" più compiuta e formale dell'oralità.
Vi è poi la caratteristica della necessità di stringatezza in 160 caratteri, che ha dato vita a un vero e proprio sottolinguaggio di simboli e abbreviazioni che può essere conosciuto anche da poche persone, anche solo da due.
Si può leggere un messaggino non per quello che dice ma per come lo dice; può essere segreto, come si diceva, ma anche condiviso in gruppo; ha la caratteristica di "essere senza voce" che permette di più la finzione, la bugia senza impegno.
Il libro ha poi, come è naturale che sia in un libro scritto da psicologi, alcuni "casi clinici". Innanzitutto quelli di "dipendenza" da SMS, come quello della coppia che per non sfasciarsi deve concordare di inviarseli solo a fine giornata ma anche il "giudizio di Dio", cioè il caso di una donna che deciderà tra due amori, in base agli Sms ricevuti.
Infine il libro cerca di descrivere quale potrà essere il futuro di questa forma di comunicazione: si formeranno due partiti, i fans degli MMS con la loro comunicazione globale fatta di audio e video e i sostenitori degli SMS tradizionali, con la loro lentezza ed allusività. Secondo gli autori, la fame di stimoli, anche per sfuggire all'incombente depressione del nostro tempo, porterà alla vittoria degli MMS, con i loro colori e suoni; la scrittura avrà quindi vissuto solo una breve ed effimera stagione di rivincita.
Scheda
Titolo: SMS
Sottotitolo: Straordinaria fortuna di un uso improprio del telefono
Autore: Franco Del Corno, Gianluigi Mansi
Editore: Raffaello Cortina
Prezzo: € 4,50
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