Albertini svende Fastweb

Aem (l'azienda per l'energia elettrica del comune di Milano) è pronta a cedere la propria quota di Fastweb. Si tratta di una scelta obbligata dall'attuale quadro di ristrettezze della finanza locale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-09-2002]

Gabriele Albertini è il sindaco-imprenditore di Milano ed è stato rieletto con suffragio popolare. Nelle ultime settimane ha litigato duramente con il partito di Forza Italia: il governo è ritenuto colpevole di non dare abbastanza soldi per Milano e i suoi problemi. Così facendo Alberini non solo ha mostrato ancora una volta lo spirito di indipendenza che tanto lo distingue, ma si è anche scontrato con la stessa maggioranza di centrodestra cui appartiene.

Tutti i comuni e le regioni, a prescindere dal loro colore politico, ultimamente sono ai ferri corti con il governo Berlusconi. Vengono trasferite agli Enti locali funzioni e responsabilità, ma vengono tagliati i trasferimenti dei fondi per contenere il deficit di bilancio. Questo è un grave problema. Del resto è fuori discussione l'aumento dell'addizionale Irpef (si smentirebbe in questo modo la riduzione delle tasse tanto promessa dal governo), così come l'aumento delle tariffe (perché crescerebbe ulteriormente l'inflazione).

Il comune di Milano è alle strette: deve tagliare sui servizi sociali e ha già tagliato sulla cultura. Non resta altro che vendere beni di proprietà. Tra i "gioielli di famiglia" c'è sicuramente la quota del 30,8 % di Fastweb, società telefonica specializzata nella fibra ottica, guidata da Silvio Scaglia. La quota di Fastweb di proprietà dell'Aem, il sindaco Albertini la scambierà con una partecipazione al 2-3% di e-Biscom, la finanziaria che controlla Fastweb. e-Biscom - a differenza di Fastweb - è quotata in borsa e quindi potrà essere ceduta a pacchetti sul mercato senza problemi.

La partecipazione del 2-3% è valutata circa 17-18 milioni di euro mentre il cosiddetto valore a libro della partecipazione di Fastweb è di circa 50 milioni di euro. Questo cambio azionario potrebbe penalizzare l'Aem e il comune per circa 50 milioni di euro.

Si tratta evidentemente del momento meno favorevole per sbarazzarsi del titolo, data la crisi dei mercati finanziari, in particolare dei titoli tecnologici e telefonici. Da questa considerazione parte la minaccia di Basilio Rizzo, esponente storico dei Verdi milanesi e rappresentante dell'opposizione in Consiglio comunale, di denunciare la Giunta alla Corte dei Conti per il danno che si procurerebbe alle casse comunali.

Inoltre non si capisce come mai la giunta da un lato proceda alla vendita di Fastweb, dall'altro abbia deciso di rinviare a non si sa quale data la vendita di una quota della Sea (la società degli Aeroporti Milanesi), che avrebbe buoni e sicuri compratori. La Sea è presieduta dall'ex presidente di Confindustria Giorgio Fossa, un "privatizzatore" per eccellenza, messo lì per privatizzare, aveva detto Albertini all'atto della nomina.

Il ruolo che il comune di Milano ha avuto nell'avviare, finanziare e favorire l'avventura imprenditoriale di Fastweb rimane comunque positivo. In altre parole è stata una buona esperienza di cooperazione tra pubblico e privato. Forse però Milano con i suoi enti pubblici e le sue scuole avrebbero potuto - prima e meglio - approfittare dei vantaggi della fibra ottica.

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Pier Luigi Tolardo

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