I pubblici ministeri che indagano sul caso Atlantis chiedono al deputato Laboccetta di restituire il Pc per cui ha invocato l'immunità parlamentare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-11-2011]
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L'immunità del Pc del deputato
I Pm che indagano sul caso Atlantis, la creazione di fondi neri in paradisi fiscali per gestire il gioco d'azzardo on line, chiedono al deputato Amedeo Laboccetta del Pdl la restituzione del Pc che avrebbe sottratto ai finanzieri che stavano perquisendo gli uffici di Atlantis, dichiarando che era di sua proprietà e invocando le garanzie legate all'immunità parlamentare.
Secondo i pubblici ministeri, il Pc non sarebbe di proprietà del deputato; se fosse come sostengono i magistrati, Laboccetta potrebbe essere incriminato per falsa testimonianza, con l'aggravante di ostacolare un'azione giudiziaria, e favoreggiamento.
Infatti, secondo il verbale della Guardia di Finanza, prima che Laboccetta arrivasse negli uffici e dichiarasse la proprietà del Pc, Francesco Corallo, titolare dell'Atlantis e dell'ufficio perquisito, aveva dichiarato ai finanzieri che quel Pc era suo; Corallo aveva anche invocato l'immunità diplomatica, perché sarebbe ambasciatore presso la Fao dell'isola dei Caraibi Dominicana.
Il caso potrebbe andare a finire davanti alla Giunta dell'autorizzazione della Camera e poi davanti alla Camera stessa, perché i Pm chiederanno di acquisire il Pc. Nel caso la Camera a maggioranza neghi l'autorizzazione ad acquisire il Pc, i Pm non si arrenderanno e andranno davanti alla Corte Costituzionale.
Sarebbe forse meglio che Laboccetta, che non ha certamente nulla da temere dalla magistratura, consegni spontaneamente il Pc alla Guardia di Finanza, evitando di far sprecare centinaia di migliaia di euro allo Stato con questa procedura lunga e complessa.
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