Siti Cattolici italiani

Nel Web esiste una directory specializzata.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-04-2003]

Francesco Diani è un informatico - da 21 anni responsabile dei sistemi informativi della sua azienda - ma è anche il fondatore e il responsabile di Lista dei Siti Cattolici in Italia , la più importante directory specializzata in siti di ispirazione cattolica del nostro Paese.

In essa - al 28 marzo 2003 - sono catalogati 7.482 siti di parrocchie, ordini religiosi, associazioni ecclesiali; 20.000 sono invece le pagine visitate ogni mese. Si tratta della testimonianza importante di un fenomeno di cui non si ha molta coscienza e conoscenza nell'ambito cattolico stesso.

Abbiamo intervistato Francesco Diani per conoscere meglio questa singolare directory.

ZN: Come è nata la Lista dei Siti Cattolici in Italia?

Francesco Diani: Sono un informatico di professione e mi sono anche occupato, nel mio tempo libero, di catechesi per gli adulti. Per essere più preparato in questa attività, ho frequentato un corso di Scienze Religiose. Nel 1996 la mia tesi è stata su "Pastorale ed Internet". Internet era nata da poco e al termine della tesi avevo inserito una sitografia di siti cattolici italiani, che allora era costituita da circa 200 nominativi. I miei amici mi hanno spinto a non tenerla per me ma a metterla on line; così è nata la Lista dei Siti Cattolici in Italia, che alimenta anche il database del sito ufficiale della Chiesa Italiana: Chiesa Cattolica Italiana (in pratica i Vescovi hanno fatto propria l'iniziativa di un laico sposato n.d.r.).

ZN: Ti aiuta qualcuno in questo lavoro?

Francesco Diani: Siamo 3 persone: io, Marco Volpe per la parte tecnica, ed un'altra persona per la parte grafica che, comunque, è molto essenziale e sobria.

ZN: Perché questa scelta di estrema essenzialità?

Francesco Diani: Ho sempre avuto una sensibilità missionaria, e mi pongo il problema di chi ci visita magari dal Mozambico e ha mezzi tecnici limitati, da qui la scelta di massima usabilità.

ZN: In base a quali criteri decidi quali siti sono cattolici e possono entrare a far parte della directory e quali no?

Francesco Diani: Per essere inseriti nella Lista dei Siti Cattolici Italiani, bisogna che il sito sia completo, cioè non in costruzione e sia un sito non un titolo con una foto. In molti casi svolgiamo anche una funzione di sostegno e incoraggiamento affinché il sito venga completato e perché non rimanga superficiale. Deve essere italiano, cioè avere un riferimento alla lingua italiana o al territorio nazionale. Infine la questione della "cattolicità" in mi attengo ai criteri di cattolicità, stabiliti dal Codice di Diritto Canonico e nei casi controversi mi avvalgo di una "Equipe di Supporto Dottrinale", cioè una squadra di teologi che si riunisce on line e dà una valutazione sull'inserimento o meno.

ZN: Quali casi ci sono stati di non inserimento nella directory di siti ritenuti non cattolici?

Francesco Diani: Ci sono stati casi di siti "tradizionalisti", cioè di comunità e gruppi conservatori lefevriani (dal Vescovo Lefevre che rifiutò il Concilio Vaticano II ritenendolo troppo progressista), oppure siti di preti sposati o per l'ordinazione sacerdotale delle donne. Ci sono stati siti di movimenti di ispirazione cristiana, molto impegnati nel sociale, che ci hanno chiesto di non essere inseriti nella directory, perché ci tengono ad una loro connotazione laica come ManiTese o altri che coinvolgono anche realtà non cattoliche come Rete di Lilliput. C'è una sezione nella directory chiamata "Altre Realtà" dove sono catalogati siti del volontariato sociale che possono interessare il navigatore cattolico ma non sono, necessariamente, esplicitamente cattolici. Inoltre i siti di apparizioni, profezie, veggenti, legati a certo esoterismo cattolico sono esclusi.

ZN: C'è qualcosa di analogo alla Lista dei Siti Cattolici Italiani a livello internazionale?

Francesco Diani: A livello europeo c'è il sito di un sacerdote di Barcellona, in catalano: Esglesia, che ha cercato di mettere assieme le varie directory di siti cattolici in Europa, ma purtroppo ha il limite di utilizzare pagine statiche.

ZN: Dunque il Web cattolico italiano non sente la crisi di Internet?

Francesco Diani: Il Web cattolico italiano è uno dei più vivaci e conta migliaia di siti parrocchiali, di ordini religiosi, di associazioni. Ci sono perfino, più siti cattolici che negli Usa, che sono partiti prima, che hanno molto più siti cristiani, che fanno riferimento alle tantissime chiese e sette cristiane che caratterizzano la realtà statunitense, dove esiste il fenomeno dei "telepredicatori" evangelici che dalla Tv si sono trasferiti nel Web mentre in Italia questo fenomeno non esiste. Ci sono, però, realtà che hanno dovuto chiudere per motivi finanziari, come il sito Gloria on line, dove alcuni imprenditori veneti avevano investito centinaia di milioni, con una redazione di 20 persone, o il motore di ricerca cattolico Profeta.

ZN: Cosa potrebbe fare di più o di meglio il mondo cattolico italiano sul Web?

Francesco Diani: Oggi che il "tutto free" di strumenti e risorse sul Web sta finendo, credo che la Chiesa italiana dovrebbe pensare qualcosa a sostegno delle tante realtà nate in questi anni. Inoltre dovrebbe esserci uno sforzo di formazione tecnica, culturale, religiosa per i web master cattolici per migliorare la produzione dei contenuti non sempre all'altezza della ricchezza del messaggio cristiano.

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Pier Luigi Tolardo

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