La censura, dicono, avrebbe fatto calare le visite del 90%.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-09-2014]
Nel corso degli anni, la MPAA è sempre stata in prima fila nel richiedere il blocco di certi siti accusati di pirateria, The Pirate Bay in testa.
Di recente, la bozza di un documento stilato dall'Associazione è finita in Rete: si tratta di una raccolta di proposte per contrastare la pirateria, stilata in risposta alle richieste avanzate dal Procuratore Generale australiano, George Brandis.
È interessante notare come tra le altre cose il documento contenga una difesa delle strategie di blocco dei siti, considerate estremamente efficaci.
Si legge nel documento: «Ricerche recenti circa l'efficacia del blocco dei siti eseguito nel Regno Unito hanno mostrato che le visite ai siti in violazione sono calate di più del 90% in totale durante il periodo in cui si sono svolte le misure, o del 74,5% se vengono considerati anche i proxy».
Stando a quanto asserisce la MPAA, insomma, non importa se ci sono molti modi per aggirare la censura: la maggior parte delle persone non li conosce, o non li applica.
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Che l'Associazione americana sostenga i blocchi a spada tratta non è certo una sorpresa; inoltre, ha un motivo ulteriore per farlo: negli USA tale sistema non è ancora stato adoperato, e probabilmente la MPAA sta cercando di raccogliere prove per riuscire a introdurlo senza scatenare proteste.
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