I fattori determinanti per la scelta: non ci sono pari opportunità!

Perché le ragazze non studiano le materie STEM?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-04-2017]

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Perché le ragazze non studiano le materie STEM?

La convinzione che non ci siano ancora pari opportunità lavorative in ambito STEM, è infatti tra i primi fattori che influiscono sulla decisione delle giovani studentesse italiane di abbandonare la propria passione per le materie scientifiche. In generale, lo studio evidenzia che l'ottimismo derivante da un'originale passione per le STEM e dalla convizione di avere il potenziale per affrontare qualunque tipo di percorso formativo o professionale, sia poi stemperato dal realismo.

La ricerca ha evidenziato da un lato un'opinione incoraggiante e ottimista condivisa tra le giovani donne: la consapevolezza che la loro generazione sia la prima nella quale uomini e donne hanno concretamente pari opportunità in tutti gli ambiti sociali in generale.

Tuttavia, le cose cambiano se si entra nel merito degli ambiti tecnico-scientifici: se da un lato il 41,6% delle Italiane prenderebbe effettivamente in considerazione per il proprio futuro una professione inerente alle materie Stem (42% media europea), dall'altro, paradossalmente, il 66,1% (ben al di sopra della media europea che si attesta al 59%) ha ammesso che si sentirebbe più a proprio agio a perseguire una professione in ambito Stem se avesse la conferma che in questi profili professionali venisse riservato alle donne lo stesso trattamento lavorativo degli uomini.

A questo, si aggiungono altri fattori tra cui: la mancanza di modelli femminili forti nei settori di riferimento (il 43,8% dichiara che quando pensa ad uno scenziato, la prima immagine sia di un uomo), la scarsità di esperienze pratiche durante il proprio percorso scolastico, una ridotta comprensione di applicazioni concrete che mostrino cosa sai effettivamente possibile realizzare grazie a percorsi formativi e professionali nelle Stem.

Incoraggiamento e modelli di riferimento sono fondamentali

Lo studio ha individuato a livello europeo cinque fattori di rilevanza statistica che influenzano l'interesse delle ragazze per le materie Stem e che sono riportati sotto in ordine di importanza:

1. Poter guardare a modelli femminili negli ambiti Stem;
2. Fare esperienze pratiche ed esercizi concreti in materie Stem;
3. Avere insegnanti che le incoraggino a dedicarsi alle Stem;
4. Conoscere applicazioni vere che mostrino loro cosa possono realizzare attraverso le discipline Stem;
5. Avere maggiore sicurezza che uomini e donne hanno pari opportunità nelle professioni Stem;

In Italia la situazione appare un po' differente se si considera che - come segnalato nel paragrafo precedente - il 66,1% si sentirebbe più a proprio agio a perseguire una professione in ambito Stem se avesse la conferma che un trattamento paritario rispetto agli uomini - , che il 60,6% delle ragazze vorrebbe ricevere un maggiore incoraggiamento da parte degli insegnanti, il 63,1% da donne che lavorano nel settore, il 44,9% vorrebbe un maggiore incoraggiamento da parte dei genitori, il 44% dagli amici.

Il ruolo delle madri e delle insegnanti è fondamentale

Tra gli elementi positivi emersi, che risultano strategici anche nell'ottica della promozione di percorsi formativi tecnico-scientifici, il fatto che il 50,3% delle intervistate dichiara che gli insegnanti parlino spesso dell'imprtanza delle STEM. Il 69,6% sottolinea inoltre che la maggior parte dei propri insegnanti in materie STEM sia donna (media europea 55%).

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Nonostante la predonimanza di insegnanti donne e l'ampio incoraggiamento che ricevono da loro, dal punto di vista qualitativo emerge però la permanenza di una cultura ancora prevalentemente legata a modelli maschili, che sembra avere un impatto disincentivante più forte rispetto ai modelli positivi e propositivi.

Centrale anche il ruolo della famiglia: il 43,8% afferma infatti che entrambi i genitori parlano spesso dell'importanza di studiare le materie tecnico-scientifiche, tra i due in particolare la figura materna sembra avere un ruolo determinante: il 44,7% infatti afferma che la madre ne parla molto spesso contro il 41,9% che ne parla più spesso con il padre.

Zeus News ha raccolto il commento di Paola Cavallero, Direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia: "Dalla ricerca presentata oggi emerge chiaramente che la disuguaglianza di genere nei settori STEM è una preoccupazione per il futuro di tutti. Abbiamo una finestra temporale di circa cinque anni per intervenire efficamente. È allarmante che l'ottimismo delle nostre giovani, così come l'originario interesse per gli studi tecnico-scientifici sia drasticamente temperato da un realismo che, seppur nella consapevolezza di avere il potenziale per fare qualsiasi cosa, le porti a scelte più conservatrici e a perdere le opportunità derivanti dall'innovazione tecnologica. Coltivare l'interesse delle ragazze per le Stem e incoraggiarle a intraprendere percorsi professionali in questo ambito non solo creerà una maggiore sicurezza occupazionale per la prossima generazione, ma potrà anche dare nuovo slancio all'economia europea in generale. Questo è il punto di partenza dell'edizione 2017 di Nuvola Rosa, che trasformerà la Microsoft House in un laboratorio d'esperienza e formazione permanente".

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Questo accade perché creano competizioni. Le differenze vanno bene, ma quando vengono strumentalizzate per creare inutili competizioni, per dividere o far godere, in molti casi, dei fallimenti altrui, non servono a niente. In ogni caso son d'accordo che se una persona non ha certe attitudini o inclinazioni non deve sforzarsi per... Leggi tutto
29-4-2017 14:25

Il problema principale è il famigerato "GENDER" Le bambine da piccole giocano con bambole e vestiti, i maschi con pallone e lego. Poi crescono e le une pensano a capelli e unghie, gli altri a sport e motori. Ovviamente in un ambiente di questo tipo è scontato che le une saranno più interessate a materie umanistiche, gli altri a... Leggi tutto
27-4-2017 14:25

Si, certo, chiarissimo. :) Qualsiasi percorso di studio si scelga bisogna tener conto della domanda - offerta di lavoro, che non ci sia troppo divario. E sull'articolo non è stato specificato se questi studi, piuttosto che altri, poi veramente aprano la strada ad un/una giovane in cerca di lavoro. Quello che conta, alla fine, è... Leggi tutto
18-3-2017 14:17

@Maary79: Se i posti di lavoro sono 100, e sono già tutti occupati, 50 nuove donne che cercano lavoro non aumentano il PIL, ma permettono ai datori di lavoro di abbassare le retribuzioni di tutti - tanto c'è abbondanza di aspiranti. Sono stato meno confuso? :) O non ho capito a cosa ti riferisci?
17-3-2017 14:27

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