Silvio Berlusconi ai microfoni di Radio 24 risponde a chi gli aveva sollevato critiche in merito al conflitto di interessi data la presenza delle aziende di sua prorpietà nel consorzio Blu.

Non solo respinge le accuse, ma attacca il governo definendo la questione "un'altra figuraccia" e aggiunge: "il Polo non poteva esimersi dal chiederne le dimissioni: anche un bambino avrebbe capito che con cinque licenze per sei competitori l'asta sarebbe stata a rischio".

Riguardo a Mediaset sostiene che il comportamento della sua mega azienda è stato lineare e che se andrà al governo il conflitto di interesse sarà il suo primo provvedimento.

A proposito del conflitto di interessi, il cavaliere ha dichiarato: "Mediaset era tra i soci che insistevano affinché Blu restasse in gara, c'è stata invece l'opposizione di altri soci che hanno insistito perché Blu si togliesse dalla gara, come è lecito in ogni asta".

Egli ha proseguito giudicando l'operato del governo infatti secondo il leader del polo: "Il governo ha sbagliato nell'aver voluto modificare quanto era stato deciso dall'Autorità di garanzia e anche nel non aver cambiato il sistema dell'asta in presenza di soli sei concorrenti con cinque licenze disponibili. Anche un bambino, e sicuramente chiunque conoscesse il mercato avrebbe potuto immaginare che bastava che uno dei concorrenti si ritirasse per vedere gli altri 5 aggiudicarsi la gara".

Infine si è espresso su ciò che, a suo avviso, si sarebbe dovuto fare, dichiarando: "Io penso che quello che si doveva fare, seguendo le indicazioni dell'Authority, era di passare al sistema delle buste chiuse alzando la base d'asta".