A scatenare i provvedimenti del governo sono stati i dibattiti in rete sul regime comunista.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-05-2004]
I navigatori vietnamiti dovranno sottostare a nuove regole, che sono la conseguenza di una serie di misure restrittive messe in atto nei confronti di persone che usavano il Web per innescare e diffondere dibattiti contro il governo comunista.
Molte delle nuove condizioni entrate in vigore da marzo, ma rese pubbliche dai media vietnamiti solo questa settimana, riguardano gli Internet Cafè, luogo di grande accesso per la popolazione al Web.
Informazioni riguardo l'identità personale devono essere ora presentate prima di effettuare operazioni di logon e saranno conservate per 30 giorni sui server; inoltre tutte la attività che si svolgono nell'Internet verranno monitorate.
Uno dei provvedimenti stabilisce inoltre che i proprietari degli Internet Cafè documentino il tempo speso online da ciascun utente e che aggiornino in modo sistematico i software che impediscono ai navigatori di superare i firewall. Chi contravverrà potrà ricevere una multa pari a 3.200 dollari o sostenere un processo.
Il governo comunista ha usato la mano pesante nei confronti dei navigatori che accedono al Web per esprimere il proprio dissenso in ambito politico o religioso.
Diversi cyber-dissidenti sono stati vittime di molte condanne durante gli ultimi due anni. La scorsa settimana, Nguyen Vu Binh, un giornalista di una rivista "comunista", ha dovuto difendersi - presso una corte d'appello - contro una sentenza che gli comminava 7 anni di prigione. Era stato accusato di spionaggio per aver "postato" un articolo in Internet che criticava il governo vietnamita.
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