[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-07-2025]
Un gruppo di ricercatori del MIT ha sviluppato una stampante 3D molto particolare, chiamata FOODres.AI Printer. È capace di trasformare scarti alimentari come bucce di banana, fondi di caffè, gusci d'uovo e altri residui organici in oggetti di uso quotidiano, come tazze, posate, sottobicchieri e contenitori. Il progetto vuole rappresentare un passo in avanti verso un'economia circolare domestica, dove i rifiuti alimentari non vengono scartati ma riutilizzati come materie prime per creare prodotti sostenibili.
Il funzionamento di FOODres.AI Printer è progettato per essere semplice. L'utente inizia scattando col proprio smartphone una foto degli scarti alimentari, usando un'applicazione dedicata. Un'intelligenza artificiale analizza l'immagine per identificare il tipo di materiale organico come bucce di frutta, gusci o residui di caffè; poi propone una serie di oggetti che possono essere realizzati in base alle proprietà dei materiali disponibili. Per esempio, una buccia di banana potrebbe essere trasformata in un sottobicchiere o una tazza, mentre i fondi di caffè potrebbero essere utilizzati per creare contenitori o utensili. Una volta selezionato l'oggetto, l'app genera un modello digitale che viene inviato alla stampante 3D; essa combina gli scarti con additivi naturali come la cellulosa o l'amido per ottenere un composto lavorabile. Questo composto viene poi estruso strato dopo strato per formare l'oggetto desiderato, che può essere ulteriormente rifinito o trattato per garantirne la resistenza e la funzionalità.
Il progetto del MIT si distingue per l'attenzione che pone sugli scarti alimentari, con l'intento di affrontare una delle principali sfide globali: lo spreco di cibo. Secondo i dati della Commissione Europea, ogni anno in Europa vengono buttate circa 88 milioni di tonnellate di cibo. Spesso la causa sono imperfezioni estetiche o sovramaturazione che rendono frutta e verdura inadatte alla vendita. Progetti come Upprinting Food, sviluppato in Olanda, hanno già dimostrato come gli scarti possano essere trasformati in snack o contenitori commestibili. Ma FOODres.AI Printer va oltre, puntando a creare oggetti non alimentari durevoli per l'uso quotidiano e mettendo la possibilità di agire direttamente nelle mani delle persone.
La stampante utilizza additivi naturali per evitare l'impiego di materiali sintetici o non biodegradabili. Per esempio, la cellulosa derivata da scarti agricoli o l'amido di mais possono essere combinati con i residui alimentari per ottenere una miscela stabile e modellabile. Questo approccio si allinea con i principi dell'economia circolare: i materiali vengono riutilizzati in un ciclo continuo, riducendo l'impatto ambientale. Inoltre la stampante è progettata per essere efficiente dal punto di vista energetico.
Al momento la tecnologia è ancora allo stadio di prototipo; la stampante potrebbe forse trovare un'applicazione più immediata in contesti commerciali come ristoranti, negozi di alimentari o aziende agricole; invece, nelle cucine domestiche il costo dell'attrezzatura e la necessità di formazione potrebbero rappresentare un ostacolo. Le stampanti 3D alimentari come Foodini di Natural Machines hanno già dimostrato che i costi elevati e la complessità di utilizzo possono limitare la diffusione tra i consumatori non professionisti.
Dal punto di vista tecnico, FOODres.AI Printer si basa su tecnologie ben note di stampa 3D: per esempio la modellazione a deposizione fusa (FDM), adattata per lavorare con materiali organici. La stampante utilizza ugelli per estrudere il composto di scarti e additivi, controllati da software CAD che garantiscono precisione nella forma degli oggetti. Rispetto alle stampanti tradizionali la FOODres.AI Printer deve gestire materiali più complessi e variabili come gli scarti alimentari, che possono differire per consistenza e composizione chimica. L'intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale nel superare questa sfida, analizzando le proprietà dei materiali e ottimizzando il processo di stampa in tempo reale.
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Homer S.