[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-08-2025]
Amazon sta pianificando di introdurre pubblicità nelle conversazioni con Alexa+, la nuova versione del suo assistente vocale potenziata dall'intelligenza artificiale generativa, come annunciato dall'amministratore delegato Andy Jassy durante la presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre 2025. L'obiettivo è trasformare le interazioni vocali in un'opportunità per promuovere prodotti, sfruttando le conversazioni per suggerire gli articoli più adatti al contesto: un ombrello durante una chiacchierata sul meteo, o magari un mixer mentre si discute di una ricetta.
Alexa+, lanciata in modalità Early Access a marzo 2025 e gratuita per gli abbonati Prime (con un costo di circa 20 euro al mese per gli altri), è nata grazie a una collaborazione con Anthropic: l'assistente è ora capace di sostenere conversazioni naturali, comprendere il contesto, adattarsi al tono dell'utente e ricordare le preferenze personali come i gusti alimentari o le richieste passate. Dire «Ho freddo» può spingere Alexa+ ad alzare il termostato, mentre una richiesta di biglietti per una partita può attivare notifiche per offerte sotto un certo budget. Tuttavia l'introduzione di annunci pubblicitari, come suggerito da Jassy, trasforma Alexa+ in qualcosa di diverso: un canale di marketing vocale, integrando suggerimenti commerciali in dialoghi quotidiani.
L'idea di inserire annunci nelle conversazioni non è del tutto nuova. Amazon già utilizza banner sugli Echo Show e spot tra i brani su Amazon Music, ma l'integrazione di pubblicità contestuale in dialoghi vocali rappresenta un passo avanti. Questo approccio è definito da Jassy come un modo per «aiutare gli utenti a scoprire prodotti»; si basa sull'elaborazione dei dati di acquisto e navigazione per un targeting mirato, una pratica già consolidata nel modello pubblicitario di Amazon. Tuttavia rimane una sfida significativa il rischio di «allucinazioni» dell'IA, ovvero risposte errate o promozioni di prodotti inesistenti.
Le preoccupazioni sulla privacy sono un altro punto critico. Studi precedenti come quello del 2022 condotto da quattro università americane hanno accusato Amazon di utilizzare le conversazioni con Alexa per migliorare il targeting pubblicitario, in violazione delle promesse di riservatezza. Nel 2018 un caso a Portland ha visto Alexa inviare una conversazione privata a un contatto casuale, sollevando dubbi sulla gestione dei dati. Recentemente Amazon ha annunciato che negli Stati Uniti dal 29 marzo 2025 le registrazioni vocali saranno inviate ai server anche per gli utenti che hanno disattivato questa opzione, citando la necessità di materiale per Alexa+.
Sebbene questa modifica non coinvolga l'Italia, il Garante per la Protezione dei Dati Personali probabilmente terrà d'occhio la situazione e interverrà se la pubblicità vocale dovesse implicare un trattamento non trasparente dei dati. La possibilità di disattivare gli annunci tramite le impostazioni dell'app Alexa, come descritto sul sito Amazon, potrebbe mitigare le critiche; ma non è chiaro se questa opzione sarà disponibile per la pubblicità conversazionale. Con il lancio italiano previsto entro la fine dell'anno, Alexa+ punta a ridefinire il ruolo degli assistenti vocali, ma si trova davanti il compito di riuscire a conquistare la fiducia degli utenti.
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Homer S.