In un comunicato congiunto, British Telecom e Autostrade hanno smentito di aver dato a Merril Lynch l'incarico di vendere le proprie quote (rispettivamente 20 e 32%) in Blu. La smentita non esclude l'ipotesi di un riassetto azionario: poco prima dell'inizio della gara per le licenze UMTS, i soci di Blu avevano rinviato al dopo gara qualsiasi decisione sulle quote. Ma i 500.000 clienti di Blu (e la licenza Gsm) fanno gola ai due consorzi che si sono aggiudicati una licenza Umts, Ipse e Andala: Telefonica (che guida Ipse) e Hutchisom Wampoa (al 51% in Andala) potrebbero tentare l'acquisto di Blu, che in mancanza di licenza Umts sarà costretta a puntare sul Gsm.

Segue la smentita ufficiale una voce di conferma delle decisioni di British Telecom e Autostrade che vorrebbero vendere Blu. La fonte, che preferisce non essere nominata, conferma anche i dissapori interni all'azionariato Blu, tali da non permettere di proseguire il cammino insieme. Dissapori che, lo ricordiamo, sono sorti durante l'asta per UMTS e che sono culminati col ritiro di Blu dall'asta stessa. Sul piatto sarano offerti i 500.000 clienti Blu, che poi sono irreali, date le triple SIM attivate da molti per provare e/o sfruttare le offerte del momento e la licenza per il GSM.

Tra gli interessati a Blu ci sarebbe la spagnola Telefonica che è socia di riferimento di Ipse e Andala controllata dal gruppo cinese Hutchison. I due potenziali acquirenti sono infatti coloro che hanno ottenuto la licenza UMTS, ma non hanno la licenza per il GSM, che farebbe di loro un gestore mobile completo.