Secondo la commissaria Ue Reding, in Italia vi sono rischi di protezionismo nelle Telco. L'accusa è però senza fondamento, i nostri problemi sono altri.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-04-2007]
La commissaria dell'Unione Europea Viviane Reding afferma che in Italia vi siano troppe pressioni protezionistiche nel settore delle Telco e invita la Commissione Europea a vigilare.
Si tratta di una critica assolutamente priva di fondamento: il governo Prodi, attraverso l'Enel controllato dallo stesso governo, ha venduto un anno fa il terzo gestore mobile del Paese, uno dei più importanti nella telefonia fissa e come Internet provider, agli egiziani di Orascom.
Lo Stato svizzero, attraverso un'Opa regolarmente lanciata e non con scatole cinesi, come avrebbe voluto fare At&T con Telecom Italia, acquisterà una delle più importanti compagnie telefoniche: Fastweb.
Albacom, la società telefonica fondata da Italgas e Mediaset, ora è inglese: addirittura il nome è diventato quello di British Telecom (BT Italia), ha assorbito Atlanet che era stata costituita dalla Fiat, e sta per diventare un operatore mobile virtuale. Già oggi il mercato della telefonia mobile italiano, il più redditizio d'Europa e con la maggiore diffusione nella popolazione, è controllato a maggioranza da gestori mobili non italiani.
In compenso, mentre si accusa il governo italiano di interventismo nelle Telco, l'ambasciatore Usa interviene direttamente sulla questione per prendere le parti di At&T, mentre Viviane Reding dimentica che negli Usa nessun gestore europeo potrebbe possedere un'emittente Tv e in Bolivia il governo nazionalizza le Tlc possedute, guarda caso, da Telecom Italia.
Da un commissario europeo sarebbe da pretendere un maggiore impegno per la reciprocità: se le aziende extraeuropee possono venire in Europa nelle Telco, anche le aziende europee dovrebbero poter fare altrettanto.
L'ambasciatore americano Spogli potrebbe spiegarci come mai, alla fine, il governo iracheno è stato costretto dal governo Usa a scegliere per la licenza della telefonia mobile in Iraq proprio una compagnia statunitense escludendo italiani e tedeschi, mentre Telecom Italia e Pirelli hanno subito molte indebite pressioni e ricatti perché abbandonassero gli investimenti nelle Telco cubane?
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