Un documento diffuso da un ex dipendente denuncia condizioni di lavoro a Mountain View non proprio idilliache, sfatando il mito dei pasti gratis, delle assicurazioni sanitarie e del tempo concesso per le attività personali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-07-2007]
Molti probabilmente ricordano Microservi, un divertente, ironico e per certi versi rivelatore pamphlet in chiave autobiografica di Douglas Coupland, che narrava le sue esperienze lavorative in quel di Redmond; racconti e considerazioni che all'epoca destarono non poca sorpresa e sicuramente non fecero piacere a zio Bill e alla sua corte.
Memori forse di ciò e forse alla ricerca di un novello Coupland targato Google, in casa Microsoft si guarda con indulgenza e malcelata soddisfazione all'email che circola sulla propria intranet relativa al non proprio idilliaco ambiente lavorativo dei colleghi di Mountain View.
Un sedicente ex dipendente di Google ora passato alla concorrenza sosterebbe che la fama del miglior trattamento di cui godrebbero i suoi antichi colleghi sarebbe in gran parte usurpata, a cominciare dalla storia dei pasti gratis, fissati in orari incompatibili con le incombenze di chi "tiene famiglia".
Ci sono anche limitazioni in carriera derivanti dal peso eccessivo attribuito ai titoli scolastici piuttosto che a precedenti esperienze lavorative. Non trascurabile sarebbe inoltre che l'assicurazione medica in caso di malattia sarebbe di gran lunga inferiore a quella di cui godrebbero i dipendenti Microsoft.
Ma ciò sarebbe ancora il meno - si sostiene - a paragone dell'orario di lavoro: sulla carta è fissato dalle 10 alle 18, mentre in realtà i dipendenti restano a disposizione dell'azienda a ogni ora del giorno e della notte e per tutta la settimana festività comprese, poiché quasi tutti per rispettare i tempi di consegna sono obbligati a portarsi il lavoro a casa.
Ovviamente l'autore del testo resta rigorosamente anonimo, anche se nell'ambiente qualche nome continua a passare solo da bocca a orecchio per timore delle possibili querele; resta il fondato sospetto che si tratti nella sostanza di una felice campagna pubblicitaria antiGoogle e il suo mitizzato GooglePlex, ambiente in cui si diceva che il lavoro equivalesse a una giocosa e riposante vacanza.
In casa nostra vedremo mai qualcosa di simile? Pare difficile, dato il clima che si respira.
La libera concorrenza nella telefonia resta saldamente e completamente in mano all'ex monopolista, ultimo miglio compreso.
Dal 1° luglio è ufficialmente nata la liberizzazione dell'energia elettrica; ma forse sarebbe meglio rivolgersi subito a Chi l'ha visto perché è da tempo scomparsa nel gorgo delle cose da fare, assieme alla TAV, le autostrade, i bruciatori, le discariche, i medicinali sostitutivi, un sistema assicurativo e bancario efficiente, le varie liberalizzazioni e via discorrendo.
Può essere che in Silicon Valley le cose non siano rose e fiori; ma almeno non c'è la puzza di rifiuti bruciati e nemmeno la puzza - assai più ammorbante - dei vari perché sospesi a mezz'aria.
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merlin