Dalla navigazione interstellare a un motore planetario: un sito creato apposta per collezionare i dati personali di tutti gli utenti di qualsiasi risorsa internet.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-08-2007]
Sviluppato soltanto a partire dal 2006 a Redwood City, una cittadina nei pressi di Palo Alto in California, il nuovo motore di ricerca disporrebbe già di un data base relativo a oltre 100 milioni di persone note e meno note; almeno dando credito a quanto assicura Jay Bhetty, uno dei co-fondatori di Spock.
"Abbiamo tuttavia già oltre 400 milioni di profili individuali" assicura però Jaideep Sing, il presidente del nuovo motore di ricerca. "Per testare l'algoritmo abbiamo iniziato con personaggi famosi" ha aggiunto "e per ora circa i tre quarti dei profili concerne cittadini americani".
Ancora in versione sperimentale, dovrebbe tuttavia essere lanciato ufficialmente entro la terza settimana di agosto, dopo aver indicizzato centinaia di siti internet, in particolare della serie "social" a partire da MySpace ma anche megasiti generalisti, o specializzati come Wikipedia.
La gratuità iniziale conta sulla partecipazione attiva degli utilizzatori, anche se i responsabili non si nascondono che il carattere pubblico e collaborativo del sito si presta anche a derive pericolose; promettono tuttavia la massima sorveglianza sino alla possibile esclusione dei cattivi soggetti.
Per ovviare a dubbi e obiezioni sulla raccolta e l'utilizzo dei dati, viene egualmente promessa, agli interessati che ne facciano richiesta, l'integrale cancellazione dei dati, come pure la comunicazione delle fonti per l'eventuale tutela giudiziaria in caso di danno di immagine.
D'altro canto Spock pretenderebbe di essere un semplice terzo intermediario per notizie comunque già reperibili sul web e pertanto si chiama fuori da possibili controversie nascenti dai contenuti del proprio sito.
L'assunto sarebbe in sintonia con il diritto USA, secondo cui i motori di ricerca non possono essere ritenuti responsabili dei contenuti; ma le legislazioni nazionali di altre culture giuridiche potrebbero non essere conformi. Ma ormai chiunque dovrebbe sapere che i dati personali affidati a un qualsiasi formulario sul web sono o saranno presto alla portata di tutti, e che non tutti sono animati da buone intenzioni.
Perciò le associazioni a difesa della privacy si sono già mosse e chiedono l'intervento delle autorità, asserendo che la crescita esponenziale delle risorse Internet non consente più di far riferimento a vecchie regole, ormai sorpassate dallo sviluppo tecnico e sociale dell'informazione.
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