Cara Caterina Caselli, nessuno può giudicare i pirati no-profit... nemmeno tu

Sono un pirata e un signore (2)



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-04-2012]

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Sono un pirata e un signore

I vostri "Nessuno mi puo' giudicare", "Il mare d'inverno", "Il cielo in una stanza", "L'era del Cinghiale Bianco", "Il gigante e la bambina" e "Stranamore" sono dei classici senza tempo, che a mio giudizio nei decenni trascorsi dalla registrazione di questi brani presso la SIAE vi hanno gia' ampiamente ripagato in termini economici del lavoro artistico necessario per la loro composizione, esecuzione e interpretazione, e che ora meritano di diventare patrimonio dell'umanita' a partire dalla mia piccola cerchia di amici.

Ma questo, ovviamente, a condizione che nessuno si metta in tasca un centesimo approfittandosi della vostra musica. Ed e' esattamente quello che ho fatto con questa azione di condivisione gratuita.

In aggiunta, va detto che la mia azione con cui ho condiviso sei brani dal valore commerciale inferiore ai sei euro puo' considerarsi ampiamente compensata da tutti i soldi che io e i destinatari del mio regalo abbiamo versato alla SIAE come imposte indirette per il sedicente "equo compenso" che ha tassato per anni l'acquisto di CD su cui abbiamo masterizzato le nostre foto, gli hard disk su cui abbiamo salvato i nostri dati, le fotocopie di cose scritte da noi.

Sono soldi che abbiamo sborsato in base ad una "presunzione di copia", che ha tassato per legge la produzione e la circolazione di cultura e di informazioni come se i CD, gli hard disk e le fotocopiatrici si usassero sempre e soltanto per copiare i vostri brani e i vostri spartiti, e non per immagazzinare dati personali o brani di autori non iscritti alla Siae, musica non reperibile nei circuiti commerciali (ad esempio artisti stranieri emergenti che non sono acquistabili nei negozi online e men che meno nei negozi Italiani) o brani rilasciati con licenze di libero utilizzo in stile "Creative Commons" che ne consentono la copia e la diffusione libera senza scopi di lucro.

Arricchirsi alle spalle degli autori e' sempre un crimine a livello morale, anche quando questo arricchimento avviene a norma di legge facendo pagare i supporti su cui gli autori registrano il materiale che hanno prodotto, perdendo soldi che arricchiscono altri autori o altre societa' di autori che nulla hanno a che vedere con il contenuto di quei CD o di quegli hard disk.

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I criteri di ripartizione degli utili adottati dalla SIAE

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