La Xbox One, da poco presentata, sta facendo discutere più per i limiti d'uso artificialmente imposti (necessità di essere sempre collegati o di collegarsi almeno una volta al giorno, impossibilità di utilizzare i giochi prestati e via di seguito) che per i progressi tecnici che Microsoft vi ha profuso.

Eppure, molti sono i passi in avanti che sono stati fatti dalla Xbox 360, chi in particolare si è giovato degli ultimi ritrovati tecnologici è il sensore Kinect, presentato in una versione che mette decisamente in ombra l'edizione originale del 2010.

Il nuovo sensore riesce infatti ad abbracciare un'area più ampia del 60% rispetto a quella "vista" dal predecessore; inoltre può identificare fino a sei giocatori (anziché due) e ha una precisione letteralmente millimetrica, che gli consente di tracciare anche il movimento delle singole dita.

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Kinect riesce ora a vedere anche al buio grazie a un sensore a infrarossi che accompagna la videocamera principale, ed è in grado di gestire tutti i dati che riceve grazie a un chip dedicato: non deve più appoggiarsi ai processori della console.

Tra le caratteristiche più interessanti (e forse un pochino inquietanti) che testimoniano la precisione del sensore c'è la capacità di misurare il battito cardiaco, senza bisogno di un contatto con l'utente.

Grazie a una tecnica chiamata Eulerian Video Magnification, Kinect infatti riesce a percepire le variazioni del colore della pelle - dovute all'afflusso di sangue e impercettibili a occhio nudo - che si accompagnano a ogni pulsazione, e in base a questa informazione deduce il battito del cuore.

Considerato come le applicazioni mediche per il Kinect originale non siano di certo mancate, prepariamoci ad assistere a un'evoluzione delle applicazioni per questa periferica al di là dell'ambito ristretto dei videogiochi: l'unico limite è dato dalla fantasia degli sviluppatori.

Qui sotto, una dimostrazione delle capacità di Kinect. La misurazione del battito cardiaco si trova al minuto 3:10.