Arriva il dark mode, per usare il sistema in condizioni di luce scarsa.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-06-2018]
Si chiama Mojave, come il deserto della California, la nuova versione di macOS che Apple ha presentato in occasione della Worldwide Developers Conference e che porta il numero 10.14.
Tim Cook, Ceo di Apple, ha presentato macOS 10.14 come un'edizione che porta novità per tutti, sia gli utenti domestici che quelli professionali. Non si tratta necessariamente di grandi cambiamenti: in alcuni casi sono piuttosto piccole migliorie.
Per esempio, la dimostrazione s'è aperta con una piccola comodità attesa da tempo: il dark mode, un tema ufficiale a colori scuri che rende l'intero sistema più adatto all'uso in condizioni di luce scarsa, come quelle in cui si trova a lavorare chi preferisce sedere davanti al Pc di notte.
Un altro cambiamento dell'interfaccia è la possibilità di organizzare le icone sul desktop in più livelli sovrapposti (Desktop Stacks) anche in modo automatico, come per esempio per tipo di documento, o per data.
Il Finder guadagna una nuova modalità di visualizzazione chiamata Galleria, che permette di mostrare a tutta finestra il file selezionato: è in questo modo possibile vedere l'anteprima di una fotografia o un documento, con i metadati mostrati a fianco.
Sebbene, come non molto tempo fa Tim Cook ha pubblicamente dichiarato, macOS e iOS non siano destinati nel breve periodo a fondersi in un'unica, nuova creatura, Mojave compie comunque qualche passo in direzione di iOS.
Con questa versione, infatti, macOS ottiene diverse app che finora erano assenti sui desktop ma invece erano presenti su iPhone e iPad, come Apple News, Stocks, Memo Vocali e Home, che permette di integrare il Mac nei sistemi di domotica di Apple.
Dal punto di vista della sicurezza, Craig Federighi, vicepresidente di Apple, ha spiegato che molti elementi del sistema sono stati migliorati al fine di garantire agli utenti maggiore controllo sui loro dati e sul modo in cui questi sono utilizzati dalle applicazioni.
Sempre sullo stesso versante, Safari ora dispone di nuove misure per proteggere dal tracking online che, nelle parole di Federighi, promettono di porre fine per sempre a questa pratica grazie al blocco degli script intrusivi.
Vengono inoltre automaticamente limitate le informazioni che i siti possono richiedere ai browser, evitando in tal modo che dai dati recuperati da Safari si possa ottenere un profilo preciso dell'utente: a guadagnarne è quindi l'anonimato.
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Un ulteriore punto in cui si evidenzia una certa convergenza tra mondo desktop e mondo mobile è l'App Store: il Mac App Store è stato aggiornato sia nell'aspetto che nelle funzionalità, arrivando ad assomigliare all'App Store di iOS.
La presentazione si chiude con la domanda che tutti, a quel punto, si stavano facendo: «Fonderete iOS a macOS?». La risposta è un chiaro «No» anche da parte di Federighi.
L'idea è invece che a un certo punto le app di iOS possano funzionare anche su macOS (ma quel momento non è ancora arrivato) grazie alle fondamenta simili dei due sistemi, che tuttavia resteranno separati.
Mojave è ora disponibile in versione beta per gli sviluppatori. La data di lancio al grande pubblico non è stata ancora indicata, mentre si sa che nel 2019 verranno forniti gli strumenti necessari a portare le app di iOS verso macOS.
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