Lo scopo è evitare un altro scandalo Cambridge Analytica.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-08-2018]
Nel prossimo mese di maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Dopo tutte le polemiche circa l'influenza che Facebook avrebbe sul voto degli elettori, e soprattutto dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, l'Unione Europea ha deciso che è ora di intervenire per evitare che i dati dei cittadini del Vecchio Continente vengano raccolti senza il loro consenso.
Come segnala il Financial Times, che già alcuni giorni fa aveva riportato il giro di vite sui contenuti estremisti voluto a Bruxelles, la Commissione Europea ha allo studio una nuova norma che sanzioni i soggetti politici che raccolgono dati in maniera anomala e illegale.
La direttiva potrà essere applicata a tutti i gruppi politici (comprese le coalizioni) attivi a livello di Unione Europea ma non ai singoli partiti nazionali, sui quali la Commissione non ha giurisdizione.
Se trovati colpevoli di raccogliere informazioni personali senza consenso esplicito da parte dei titolari di queste, costoro potranno subire una sanzione che potrà arrivare sino al 5% del loro bilancio annuale: ciò, almeno, è quanto si trova scritto nella bozza, che però potrebbe ancora venire modificata.
Il documento prende di mira anche fenomeni come il micro-targeting, ossia la pratica di contattare direttamente e in privato tramite i social network i singoli utenti senza che questi abbiano preventivamente espresso il loro consenso, secondo l'idea che ogni attività politica debba avvenire pubblicamente.
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«Il posto della politica è la pubblica piazza» ha commentato Sarah Golding, presidente dell'Institute of Practitioners in Advertising - «dove avere un dibattito aperto e collettivo. Crediamo che il micro-targeting aggiri tutto ciò. Invece, con specifici messaggi che esistono online per breve tempo si possono raggiungere soltanto pochissimi votanti. Dato che non ci sono leggi in proposito, riteniamo che questa forma di comunicazione politica, quasi nascosta, sia esposta ad abuso».
A tutto ciò si aggiungono le preoccupazioni per i potenziali cyberattacchi che, anziché influenzare le persone prima del voto, possono mirare a cambiare i risultati dopo che il voto è stato espresso.
Anche su questo argomento la Commissione ha intenzione di intervenire per minimizzare il rischio di interferenze da parte di criminali informatici, anche se ancora i dettagli in merito non sono noti.
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