Robotaxi di Tesla iniziano il servizio: IA e supervisore umano, ma niente Lidar. Tariffe basse



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2025]

tesla robotaxi austin texas
Immagine: Tesla

È occorso qualche anno in più rispetto a quanto preventivato nel 2019, ma ora Tesla ha ufficialmente avviato il suo servizio di robotaxi ad Austin, in Texas. Una flotta composta da una decina di Tesla Model Y, equipaggiate con il software Full Self-Driving (FSD), ha iniziato a trasportare passeggeri selezionati in una zona delimitata di South Austin. Il costo di ogni corsa, fissato a 4,20 dollari, è stata una scelta simbolica secondo il solito stile provocatorio di Elon Musk: è un riferimento allo slang legato al consumo di cannabis. Il servizio, pur rappresentando un passo avanti, è comunque un esperimento controllato: a bordo di ogni veicolo è presente un supervisore umano, pronto a intervenire in caso di necessità.

I primi utenti sono stati selezionati tra clienti di Tesla e influencer; molti hanno condiviso video e dirette streaming su piattaforme online come X. In generale l'esperienza sembra essere positiva; non mancano le segnalazioni di qualche difficoltà, come la localizzazione imprecisa dei punti di prelievo, che ha spinto un cliente a paragonare la ricerca del robotaxi a una «caccia ai Pokémon». Inoltre un video ha mostrato un robotaxi frenare bruscamente senza motivo apparente in prossimità di veicoli della polizia, sollevando interrogativi sulla reattività del software in situazioni reali.

Per la tecnologia alla base del servizio, Tesla ha scelto di affidarsi esclusivamente a telecamere e intelligenza artificiale, rinunciando ai sensori lidar e radar utilizzati da concorrenti come Waymo. Questo approccio, definito «end-to-end AI», consente di ridurre i costi, rendendo il servizio potenzialmente più accessibile. Tuttavia è anche più rischioso: l'assenza di lidar, che dovrebbe garantire una mappatura precisa dell'ambiente, ha alimentato dubbi sulla capacità del sistema di gestire scenari complessi, come maltempo o traffico intenso. La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha già richiesto a Tesla nel maggio 2025 dati dettagliati sulla gestione di condizioni di scarsa visibilità: è un aspetto critico considerando che il servizio ad Austin è limitato a orari diurni (dalle 6 alle 24) e sospeso in caso di pioggia.

Come ricordavamo all'inizio, un altro elemento che sottolinea la cautela adottata in questa fase è la presenza di un supervisore umano a bordo, presenza che certamente contraddice l'idea di una guida completamente autonoma. Tesla la giustifichi come una misura temporanea per garantire la sicurezza, ma la concorrenza l'ha già sfruttata per dimostrare una pretesa inferiorità di Tesla: Waymo e Cruise, che hanno iniziato con supervisori nei loro test anni fa, operano oggi senza personale a bordo in numerose città. La control room di Tesla, dove operatori remoti monitorano le corse in tempo reale, aggiunge poi un ulteriore livello di supervisione, ma solleva ulteriori domande sull'effettiva autonomia dei veicoli.

La scelta di Austin per il test non è casuale. Le leggi permissive del Texas, almeno fino all'entrata in vigore della nuova regolamentazione prevista per il prossimo 1 settembre, hanno reso la città un banco di prova ideale. Vi operano infatti già sei aziende di veicoli autonomi, tra cui Waymo, Zoox (Amazon) e Motional (Hyundai). Tuttavia, non tutti accolgono i robotaxi con favore. Una dimostrazione pubblica organizzata il 15 giugno ha mostrato una Model Y ignorare uno scuolabus fermo e investire manichini rappresentanti bambini, alimentando proteste tra i residenti. Sebbene si trattasse di un test controllato, l'episodio ha rafforzato lo scetticismo di chi ritiene la tecnologia non ancora matura.

Dal punto di vista economico, il servizio rappresenta una scommessa cruciale per Tesla. Con un calo delle vendite globali del 71% nel primo trimestre 2025 e una capitalizzazione di mercato sotto pressione, l'azienda punta sui robotaxi per diversificare le entrate e giustificare la sua valutazione di quasi un trilione di dollari. Elon Musk ha ipotizzato che i proprietari di Tesla con il pacchetto FSD (costo: 8.000 dollari più 99 dollari al mese) possano trasformare le loro auto in robotaxi, generando guadagni passivi. Inoltre l'azienda prevede di espandere la flotta a 1.000 veicoli entro il 2026, lanciando il Cybercab, un robotaxi dedicato privo di volante e pedali: la produzione è attesa per il 2026 o il 2027. Tuttavia la sostenibilità economica del servizio rimane incerta: Waymo, con tariffe medie di 20,43 dollari a corsa, fatica a generare margini significativi; solo il 16% degli utenti è disposto a pagare un sovrapprezzo per la guida autonoma.

La strategia di Tesla si scontra anche con sfide di trasparenza. L'azienda ha già cercato di bloccare certe richieste di documenti pubblici, trincerandosi dietro i «segreti commerciali». Questo approccio contrasta con quello di concorrenti come Waymo, che pubblica regolarmente dati sulle sue operazioni. La mancanza di informazioni dettagliate alimenta dubbi sulla sicurezza e sull'affidabilità del sistema FSD, già oggetto di indagini federali per episodi di frenate improvvise o collisioni con oggetti fermi. Philip Koopman, esperto di guida autonoma alla Carnegie Mellon University, ha definito il lancio di Tesla «la fine dell'inizio», sottolineando che la scalabilità del servizio richiederà anni di perfezionamenti.

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Commenti all'articolo (2)

Ottima dimostrazione. Ovviamente l'autopilot, nella sua immensa saggezza, aveva capito che erano solo fantocci. . Leggi tutto
25-6-2025 09:48

Il bong è compreso nella dotazione? :sbonk:
24-6-2025 13:55

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