[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-10-2025]
La proposta di regolamento europeo denominata Child Sexual Abuse Regulation, nota informalmente come Chat Control, ha suscitato forti reazioni nel settore tecnologico e tra gli attivisti per la privacy. Il testo è in discussione dal 2022 e attualmente al vaglio del Consiglio dell'Unione Europea: prevede l'obbligo per le piattaforme di messaggistica di implementare sistemi di scansione automatica dei contenuti, anche crittografati, per rilevare materiale relativo ad abusi sessuali su minori (CSAM).
Secondo il regolamento la scansione dovrebbe avvenire prima che i messaggi vengano cifrati su lato client, cioè direttamente sui dispositivi degli utenti. Questo approccio è ritenuto tecnicamente efficace per individuare contenuti illeciti ma è stato definito da Signal «una minaccia sistemica» alla sicurezza digitale. Il vicepresidente della Signal Foundation Udbhav Tiwari ha dichiarato che il meccanismo ideato per Chat Control «funziona esattamente come un malware» in quanto compromette il dispositivo per accedere alle informazioni private. Il presidente della fondazione Meredith Whittaker ha ribadito che Signal non realizzerà versioni dell'app che incorporino tali sistemi di scansione; preferirebbe abbandonare il mercato europeo piuttosto che indebolire la crittografia end-to-end.
Gli Stati europei stessi sono divisi: attualmente 12 Paesi sono favorevoli, 8 contrari e 7 indecisi. Inizialmente favorevole, l'Italia è passata nel gruppo degli indecisi; considerata ago della bilancia, la Germania ha da poco ricevuto una lettera ufficiale da Whittaker per sollecitare il voto contrario. Il prossimo passaggio chiave è previsto per il 14 ottobre 2025, quando il Consiglio dell'UE e il Ministro della Giustizia europeo decideranno se portare il testo ai negoziati finali del trilogo.
Anche piattaforme come WhatsApp e Proton hanno espresso preoccupazioni simili. Il CEO di WhatsApp Will Cathcart ha parlato di «fine della crittografia end-to-end così come la conosciamo»; l'Internet Society ha avvertito che la proposta potrebbe aprire la strada a un controllo generalizzato delle comunicazioni private. Il collettivo Fight Chat Control ha denunciato il rischio di sorveglianza di massa, sottolineando che ogni messaggio, foto o file verrebbe scansionato automaticamente, senza sospetti specifici né consenso.
Il dibattito ruota attorno a un dilemma etico e tecnico: come proteggere i minori online senza compromettere la riservatezza delle comunicazioni digitali. Gli esperti di sicurezza avvertono che ovviamente non esiste un sistema capace di distinguere "solo i cattivi" senza indebolire la protezione di tutti. Senza parlare del fatto che l'introduzione di backdoor nei dispositivi potrebbe creare vulnerabilità sfruttabili da attori malintenzionati, inclusi governi autoritari.
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