E' l'era dei ''cobot''.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-10-2025]
Stando ai documenti interni di Amazon resi pubblici dal New York Times, il gigante dell'e-commerce ha un piano ben preciso: eliminare oltre 600.000 posti di lavoro negli Stati Uniti entro il 2033, nonostante una previsione di raddoppio delle vendite di prodotti nello stesso periodo. Il mezzo? I robot.
La proiezione emerge infatti da presentazioni e piani strategici del team di robotica e automazione, che mirano a implementare tecnologie per gestire il 75% delle operazioni nei magazzini e centri di distribuzione. Per essere precisi, non si tratta di licenziamenti immediati ma di una riduzione delle assunzioni future per ruoli operativi, con un focus su compiti ripetitivi come l'impacchettamento e la spedizione.
Il piano si basa su un ecosistema di robot esistenti e in sviluppo, come Vulcan e Sparrow, già testati in strutture pilota. Il robot mobile Vulcan per il trasporto di pallet è stato introdotto per ottimizzare i flussi interni, riducendo i tempi di spostamento manuale. Sparrow invece è un braccio robotico progettato per prelevare gli articoli, capace di gestire oltre 500.000 prodotti diversi grazie a sistemi di visione artificiale e "artigli" capaci di adattarsi all'oggetto da afferrare. Questi sistemi, integrati con intelligenza artificiale per la pianificazione dei percorsi e la gestione degli inventari, rappresentano un'evoluzione dal primo robot Amazon Kiva, acquisito nel 2012 e ora evoluto in oltre un milione di unità attive globalmente nei magazzini dell'azienda.
Dal punto di vista economico l'automazione promette risparmi significativi: circa 0,30 dollari per ogni articolo gestito e spedito, per un totale di 12,6 miliardi di dollari risparmiati tra il 2025 e il 2027 con la prevista automazione di una quarantina di magazzini. Il calcolo deriva da analisi interne che considerano il volume attuale di spedizioni - oltre 5 miliardi ogni anno negli USA - e l'efficienza guadagnata: dovrebbe tradursi in una capacità di gestione del 10% superiore a quella dei magazzini "tradizionali".
Il New York Times cita documenti che stimano un investimento totale inferiore ai 10 miliardi di dollari per l'espansione, un costo ridotto rispetto a stime iniziali grazie a ottimizzazioni hardware e software. Amazon ha minimizzato l'impatto sull'occupazione, enfatizzando come la diffusione dei robot porti alla creazione di ruoli complementari - secondo l'azienda. La portavoce Kelly Nantel ha dichiarato al New York Times che i documenti sono «incompleti e non riflettono la strategia complessiva sulle assunzioni», ricordando che l'azienda ha generato più posti di lavoro negli USA negli ultimi dieci anni di qualsiasi altra e prevede di assumere 250.000 stagionali per le festività 2025.
Internamente il team di robotica promuove il concetto di cobot - robot collaborativi - per descrivere le macchine che lavorano accanto agli umani, evitando termini come «automazione» o «IA» nelle comunicazioni. Questo approccio linguistico emerso da memo interni mira a preservare l'immagine di Amazon come un datore di lavoro responsabile che attua piani per iniziative comunitarie come la partecipazione a parate locali o a programmi sociali.
Analisti intervistati dal New York Times, tra cui il premio Nobel per l'economia Daron Acemoglu del MIT, avvertono che il successo di Amazon potrebbe accelerare una «trasformazione del lavoro» su scala nazionale: «Quando Amazon avrà reso profittevole questa automazione, essa si diffonderà ad altri», ha dichiarato Acemoglu, definendo l'azienda come potenziale «distruttrice netta di posti di lavoro» anziché creatrice, come ama presentarsi.
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Homer S.