Gli acquirenti, per eBay, sono più importanti dei negozianti: dal 20 febbraio valuteranno i venditori in quattro categorie specifiche e questi non potranno ribattere. Si minaccia lo sciopero e, in Italia, addirittura una class action.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-02-2008]
Mentre i venditori protestano a causa dei recenti cambiamenti apportati al sistema dei feedback, eBay cerca di non inimicarseli troppo modificando al ribasso le proprie tariffe per chi offre libri, film, musica e videogiochi.
Il calo dovrebbe essere interessante, anche se pare essere limitato ai soli Stati Uniti: se finora, per esempio, si pagavano 40 centesimi di dollaro come insertion fee, al momento di iniziare l'asta di un oggetto, con le nuove tariffe sarà necessario sborsare soltanto 25 centesimi.
Le priorità per eBay, però, sono gli utenti. Non c'è infatti nessuna intenzione di negoziare su quanto già deciso: non solo a chi vende saranno vietati i feedback negativi su chi compra, ma d'ora in avanti gli acquirenti avranno l'opportunità di valutare i venditori in quattro categorie specifiche e questi ultimi potranno usufruire di sconti solo se raggiungeranno posizioni elevate nella classifica.
L'intento di eBay risulta piuttosto chiaramente tutelare chi compra costringendo con le lusinghe i venditori a trattare con i guanti ogni cliente pur di ottenere dei vantaggi. Ciò che più si teme, infatti, è la fuga degli utenti a causa del comportamento scorretto di un venditore.
Lorrie Norrington, a capo del marketplace, non ha problemi ad ammettere che chi compra è più importante di chi vende: "il nostro obiettivo è migliorare l'esperienza degli acquirenti. Se la fiducia dei compratori nel marketplace non crescerà come ci aspettiamo nei prossimi sei mesi, prenderemo provvedimenti".
Tutto ciò non fa altro che infastidire i già esasperati venditori: il nuovo sistema di valutazione a categorie dà troppo potere agli acquirenti e difficilmente si potranno raggiungere i punteggi richiesti per ottenere gli sconti; inoltre, secondo AuctionBytes, newsletter principalmente rivolta ai piccoli venditori, più del 90% di questi ritiene che la decisione di eliminare i feedback negativi li danneggi.
Per dar voce alle proteste di chi vende, un gruppo di questi ha deciso di indire una settimana di boicottaggio delle vendite che andrà dal 18 al 25 febbraio; il periodo non è stato certo scelto a caso: le nuove policy di eBay entreranno infatti in vigore a partire dal 20 di questo mese.
Intanto in Italia il Telefono Antiebay, che non perde occasione per scagliarsi contro le malefatte - vere o presunte - del sito di aste, sta organizzandosi per dare il via a una class action contro eBay non appena sarà possibile avviarne anche nel nostro Paese, vale a dire dal mese di giugno. Nel mirino ci saranno la clonazione di indentità, il mancato ricevimento di oggetti già pagati, la conservazione di dati sensibili senza consenso e tutta una serie di altre accuse.
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