AGCOM, pressioni dagli USA per il regolamento antipirateria

Gli Stati Uniti pretendono nuove norme per la difesa del copyright in Internet e bacchettano sia l'AGCOM che il Garante per la Privacy.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2012]

calabro agcom ustr

Anche quest'anno l'Italia può fregiarsi del titolo di "sorvegliata speciale" da parte dell'Office of the US Trade Representative, che nel proprio rapporto annuale l'ha mantenuta nella watch list in cui sono elencati gli Stati che non fanno abbastanza per proteggere il copyright.

Come già l'anno scorso, lo USTR riporta preoccupazioni - che sembrano prese di peso da uno dei comunicati periodicamente diffusi dalle major - circa la diffusione della pirateria, ma quest'anno c'è una novità: l'individuazione di un responsabile per la disastrosa (per lo meno secondo gli USA) situazione italiana.

Pur riconoscendo i «passi positivi compiuti dall'Italia nella protezione della proprietà intellettuale nel 2011», l'agenzia governativa statunitense afferma che «questi sforzi sono stati insufficienti nel rispondere alla pirateria dilagante».

Il colpevole di tutto ciò sarebbe l'AGCOM: «L'Autorità italiana per le Comunicazioni (AGCOM)» - si legge nel rapporto - «non ha ancora fatto progressi sufficienti nell'adozione delle bozze di regolamento relative alla lotta alla pirateria in Internet», ossia proprio quel documento tanto contestato di cui si parla da tempo.

C'è di più: «Gli Stati Uniti spronano l'Italia a intensificare i propri sforzi recenti nella lotta alla pirateria in Internet con l'adozione e l'implementazione rapide del regolamento AGCOM e assicurandosi che queste norme creino un efficace meccanismo per arginare tutti i tipi di pirateria in Internet».

Non contento di dettare l'agenda all'AGCOM, lo USTR se la prende (sia pure con un tono un po' più sommesso) anche con il Garante per la Privacy, reo di preoccuparsi della propria materia: «Gli Stati Uniti sono anche preoccupati per l'opinione dell'Agenzia per la Protezione dei Dati sulla sorveglianza delle comunicazioni peer-to-peer».

Infine, gli USA raccomandano all'Italia di darsi da fare affinché cessi la registrazione dei film con videocamere amatoriali all'interno delle sale cinematografiche e perché la giustizia proceda con passo più spedito, al fine di «ridurre i ritardi nell'emissione delle sentenze circa le questioni di proprietà intellettuale nei tribunali italiani».

Alla bacchettata americana non perde l'occasione di unirsi Enzo Mazza, presidente di FIMI, prendendosela direttamente con il presidente (uscente) dell'AGCOM, Corrado Calabrò, e applaudendo all'iniziativa dello USTR.

«Il Presidente Calabrò» ha dichiarato Mazza - «oggi ha di fatto sancito la resa dell'Autorità, consegnando virtualmente la maglia dell'AGCOM agli ultras della pirateria. Bene ha fatto l'amministrazione Obama a mantenere l'Italia nella lista nera dei Paesi con scarsa tutela dei diritti di proprietà intellettuale a causa della mancata adozione del regolamento AGCOM, ampiamente promesso anche dal Presidente dell'Autorità in più occasioni».

Ciò che brucia di più a Mazza è constatare come la Spagna sia invece uscita dalla watch list degli USA, poiché ha adottato nuove norme contro la pirateria.

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