Il cyberattacco attraverso la macchinetta del caffè



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-07-2017]

macchina caffe

Recentemente un anonimo ingegnere chimico ha raccontato di come una macchina da caffè abbia bloccato la sala di controllo di una fabbrica. I problemi di sicurezza legati all'Internet delle cose (IoT) sono noti: il livello di sicurezza di questi oggetti è debole e costituisce un'opportunità per i criminali di causare dei problemi senza essere individuati.

Kaspersky ha analizzato le potenziali minacce degli oggetti di uso quotidiano, tra cui una macchina da caffè che consentiva il controllo da smartphone.

L'esperimento ha evidenziato le vulnerabilità del dispositivo che consentiva di accedere facilmente ai dati personali. A causa dell'assenza di una crittografia sicura, la macchina per il caffè forniva ai criminali un modo per sfruttare la password per la rete Wi-Fi locale.

Oggi il numero di programmi malware destinati ai dispositivi IoT e di incidenti relativi alla sicurezza sono aumentati in modo significativo. Si segnalano di più di settecento diversi campioni di malware, che hanno causato problemi anche gravi.

Lo scenario più comune è quello in cui il dispositivo dell'utente diventa parte di una botnet, come nel caso del worm Hajime per IoT, attivo dall'ottobre 2016, di cui è stata scoperta una enorme botnet P2P costruita con quasi 300.000 dispositivi. Questa botnet oggi continua ad evolversi ma il suo scopo rimane sconosciuto.

Le minacce per IoT hanno raggiunto nuovi livelli avendo un impatto anche sulla sicurezza informatica degli ICS e ponendo le imprese di fronte a una sfida seria. Infettando i dispositivi IoT, i criminali possono penetrare in una rete industriale isolata.

Raccomandiamo quindi di prestare molta attenzione quando utilizzate questi dispositivi e di non fidarvi totalmente delle garanzie di sicurezza di questi oggetti poiché questo potrebbe avere conseguenze pericolose.

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