Violazione di CCleaner, guai più gravi del previsto

Una seconda backdoor ha preso di mira i grandi nomi dell'ICT. Liberarsene non è tanto facile.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-09-2017]

CCleaner malware

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Bucato CCleaner, gli hacker lo usano per diffondere malware

Sono più gravi del previsto le conseguenze della violazione di CCleaner, scoperta alcuni giorni fa e che ha avuto come risultato il rilascio di una versione compromessa del popolare software.

Inizialmente si pensava che quanti erano stati colpiti non dovessero fare altro che sostituire la versione infetta con una nuova versione rilasciata da Piriform: in quel modo avrebbero eliminato ogni traccia del malware.

Un'analisi più approfondita ha invece svelato che la situazione è peggiore.

Innanzitutto, il Talos Group di Cisco ha scoperto l'esistenza di un secondo payload, un'altra backdoor che è stata usata per colpire in maniera mirata alcuni specifici computer.

Tali computer appartengono a diversi nomi importanti del mondo tecnologico: tra essi ci sono Google, Microsoft, Cisco, Intel, Samsung, Sony, HTC, Linksys, D-Link, Akamai e VMware.

La backdoor secondaria, che è riuscita a infettare una ventina di macchine sulle 700.000 colpite dalla versione primaria del malware, pare essere stata progettata a scopo di spionaggio industriale e probabilmente è di origine cinese.

Il Talos Group ha immediatamente informato le aziende interessate circa la possibile esistenza di una falla nella loro sicurezza, ed esse stanno ora verificando l'esistenza di eventuali compromissioni.

Un'ulteriore cattiva notizia è che, se si è stati colpiti dal secondo payload, non basta installare una nuova versione di CCleaner per eliminare ogni traccia del malware, come si pensava sulle prime.

La prassi migliore è un completo ripristino dei sistemi infetti a partire da un backup o da un'immagine precedente l'installazione della versione compromessa di CCleaner.

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CCleaner di Avast, come rimediare

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