L'iPhone non funziona? Occhio alle fughe di elio



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-11-2018]

iphone elio

Se un iPhone o un iPad smettono di funzionare, può trattarsi di un guasto dell'apparecchio. Ma se all'improvviso i dispositivi Apple presenti nello stesso luogo si guastano tutti insieme, il fenomeno inizia a essere un po' inquietante.

Eppure, ciò è quanto è capitato al Morris Hospital, vicino a Chicago (Illinois, USA): di punto in bianco al responsabile dei servizi IT, Erik Wooldridge, è arrivata tutta una serie di lamentele da parte dei possessori di iPad, iPhone e Apple Watch.

Molti avevano semplicemente smesso di funzionare, altri davano ancora segni di vita ma si comportavano in maniera strana. E la causa non era per nulla evidente.

Wooldridge, che ha poi raccontato la propria storia su Reddit, ha così iniziato le indagini. L'unico avvenimento fuori dell'ordinario, accaduto immediatamente prima dell'inizio dei malfunzionamenti, era stata l'installazione di una nuova macchina per la risonanza magnetica, e così il tecnico ha inizialmente sospettato che la colpa fosse di una «sorta di impulso elettromagnetico» emesso da questa.

Sarebbe stato un bel guaio, eppure la spiegazione non era del tutto soddisfacente: se davvero fosse stato un impulso, anche gli altri dispositivi elettronici avrebbero dovuto risentirne. Invece, in tutto l'ospedale, pareva che solo i dispositivi Apple fossero affetti dal fenomeno.

Dopo un consulto veloce col produttore della macchia è emerso un nuovo sospettato: l'elio.

Le macchine per la risonanza usano infatti elio liquido per raffreddare i propri superconduttori e, guarda caso, durante i test seguiti all'installazione s'era verificata una perdita, che aveva portato 120 litri di elio a disperdersi nell'aria nell'arco di cinque ore.

Dato che la stanza per la risonanza magnetica del Morris Hospital non è isolata dal resto dell'ospedale, il gas, espandendosi, ha raggiunto anche gli altri ambienti, e lì ha iniziato a fare danni.

L'elio è infatti in grado di danneggiare i sistemi microelettromeccanici presenti nei sensori dei dispositivi mobili, come per esempio nei giroscopi: la sua presenza spiegherebbe quindi i malfunzionamenti.

Ancora resterebbe da chiarire come mai soltanto gli apparecchi col marchio della mela siano rimasti colpiti, ma considerando che solo i modelli successivi all'iPhone 5 hanno subito i nefasti effetti, un'ipotesi è emersa.

È possibile che da un certo punto in avanti Apple abbia iniziato a usare dei componenti con una sigillatura meno efficace rispetto a quella adottata nella generazione precedente. Oppure, come è stato ipotizzato da iFixit, è possibile che l'elio abbia interferito con l'oscillatore al quarzo usato dai vari sottosistemi per la sincronizzazione.

In ogni caso, il colpevole pare davvero essere l'elio, come anche il Manuale utente dell'iPhone suggerisce: «L'esposizione di iPhone ad ambienti ad alta concentrazione di sostanze chimiche industriali, inclusa la vicinanza ai vapori di gas liquidi come l'elio, potrebbe danneggiare o compromettere il funzionamento di iPhone»

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