[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-05-2019]
Non è stata accolta benissimo la notizia dell'acquisizione di Red Hat da parte di IBM rivelata verso la fine dello scorso anno.
La paura, per molti, è che Red Hat finisca per adeguarsi alla cultura aziendale di una grande multinazionale quale IBM, trasformandosi nell'ennesima sussidiaria del gigante e perdendo nel processo le caratteristiche che la distinguono.
Così, in occasione del Red Hat Summit che s'è di recente tenuto a Boston, il CEO di IBM Ginni Rommetty si è sentito in dovere di precisare: «Non ho un desiderio suicida da 34 miliardi di dollari» (tanto è il denaro sborsato per l'operazione).
«Non ho deciso di comprarli per distruggerli» ha poi chiarito Rommetty. «Per i nostri clienti è una situazione in cui vincono tutti. È un modo per aumentare l'innovazione».
Red Hat - ha spiegato il massimo dirigente di IBM (della quale è anche presidente) - resterà indipendente; le esperienze e i punti di forza di entrambe le aziende verranno messe al servizio dell'open source, per aumentarne «la scalabilità» e la diffusione in ambito aziendale, con l'obiettivo di farne la scelta predefinita.
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