Dopo un flop durato poco meno di tre anni, Miscosoft si appresta a sostituire il sistema operativo che equipaggerà il 90% dei Pc. L'Unione Europea insiste per la distribuzione di altri browser nel kernel.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-06-2009]
La fretta con cui la multinazionale americana si prepara a lanciare l'ultima versione del suo sistema operativo può essere letta a vari livelli. Dal punto di vista commerciale con la necessità di recuperare in fretta il danno, e non solo d'immagine, derivante dalle critiche a Windows Vista e dalla diffusa resistenza a installarlo in sostituzione di XP ma anche in parte per la necessità di rientrare velocemente dai costi e investimenti dovuti allo sviluppo di un sosftware che è stato forse il più controverso della storia del colosso di Redmond.
Secondo il Wall Street Journal, sempre molto attento a quanto matura in casa Microsoft, la pruralità e contemporaneità delle innovazioni presentate va letta come il tentativo del management di cancellare al più presto l'immagine negativa derivante da un biennio di continui insuccessi commerciali e soprattutto sul piano dell'immagine.
Il lancio di Bing infatti non si proporrà soltanto di infastidire il rivale Google, se è vero che sta per partire una martellante campagna pubblicitaria sui media di ogni genere e specie, che non costerà meno di 100 milioni di dollari.
Sempre a livello di rilancio della propria immagine deve leggersi la dichiarazione di Microsoft che si dice pronta a rispettare alla lettera la legislazione comunitaria in materia di concorrenza, a fronte dell'insistenza con cui l'Unione Europea chiede di inglobare i principali browser di altri produttori nel kernel di Windows 7.
L'acquiescenza di Microsoft andrebbe interpretata nel merito solo come la resa a una questione di principio piuttosto che alle regole della libera concorrenza. Se è reale infatti l'impossibilità di stralciare l'Internet Explorer dal sistema operativo senza minarne alcune funzionalità di base, non si vede come sia possibile inserire poi a sviluppo concluso tutta una nuova serie di funzionalità in un software di straordinaria complessità e che non dovrebbe tollarare defaillance di nessun genere.
Non si sa ancora bene se e per quanto tempo Windows Vista resterà ancora sul mercato o se Microsoft deciderà di decapitarlo non appena le analisi confermassero l'affermazione del nuovo sistema operativo; peccato, perché - con tutti i suoi difetti - Vista gira benissimo sulle macchine di nuova generazione.
Quelle cioè imposte dallo sviluppo di nuove soluzioni hardware e non - come comunemente si afferma - dalla voglia di innovazione nel software, che poi richiederebbe nuovi e più massicci investimenti sulla "ferraglia" di base.
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