Mega si prepara a tornare con 50 Gbyte gratis per tutti. I canadesi rispettano la privacy e non consegnano i server agli USA.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-01-2013]
La storia di Megaupload avanza su due binari paralleli: da un lato, la contesa legale per il vecchio servizio; dall'altro, l'imminente lancio del successore.
Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto, l'attesa è ormai agli sgoccioli: la conferenza stampa che segna il debutto ufficiale di Mega è fissata per domani presso la Dotcom Mansion - la residenza di Kim Dotcom - e l'attesa è molto alta.
Per stuzzicare ulteriormente la curiosità, il fondatore di Megaupload ha dichiarato via Twitter che «Mega avrà un limite molto generoso per gli utenti gratuiti. Per esempio avranno a disposizione 50 Gbyte di spazio gratis».
Intanto, però, il contenzioso legale nato dalla chiusura di Megaupload - avvenuta ormai circa un anno fa - prosegue: l'ultima puntata riguarda il destino dei server canadesi.
Oltre ai 1.103 server statunitensi sequestrati al provider Carpathia, Megaupload disponeva anche di 32 server dislocati in Canada e gestiti dall'hosting provider Equinix: gli Stati Uniti hanno così chiesto al Canada di consegnare i server, sostenendo che questi ospitassero prove importanti per il caso (e utili a ottenere l'estradizione di Kim Dotcom).
La protesta di Megaupload è stata immediata: l'azienda - rappresentata dal legale Ira Rothken - afferma che nei server c'è una gran quantità di materiale irrilevante per il caso in questione e appartenente agli utenti che l'hanno caricato, i quali hanno diritto a veder rispettata la propria privacy.
Così, Megaupload ha proposto che la richiesta venga respinta o che, per lo meno, i server vengano esaminati da un esperto forense per stabilirne il contenuto e che solo in seguito a questa indagine - qualora i sospetti degli USA vengano confermati - possano essere consegnati a chi ne ha fatto richiesta.
Il tribunale dell'Ontario chiamato a decidere sulla questione si è trovato d'accordo con la posizione di Megaupload, sottolineando la necessità di bilanciare la ricerca delle prove con il rispetto della privacy degli utenti.
Ciò significa che con ogni probabilità verrà nominato un esperto il quale dovrà esaminare i server di Equinix per capire se gli Stati Uniti abbiano diritto a ottenere i dati.
Ira Rothken s'è detto soddisfatto della decisione e ha approfittato dell'occasione per fare una raccomandazione a tutti gli utenti di servizi di cloud hosting: «La condotta aggressiva del governo mostra come gli utenti dei servizi di cloud hosting debbano tenere in gran conto la possibilità di crittografare i contenuti, così da utilizzare la tecnologia come estremo guardiano dei diritti relativi alla privacy».
Guarda caso, una delle novità più importanti del nuovo Mega è proprio la possibilità per tutti gli utenti di crittografare i propri dati, come già lo scorso ottobre Kim Dotcom spiegava.
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