La corte suprema lo vuole sapere.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-09-2014]
La storia di Megaupload e della sua chiusura all'alba del 2012 non è soltanto una storia di diritti d'autore violati e sequestri dalle dubbie basi legali.
È anche la storia di un considerevole patrimonio, quello di Kim Dotcom, che è stato congelato proprio nei giorni precedenti il raid condotto a casa del fondatore di Megaupload.
Da quel momento, per Dotcom il problema è stato non solo combattere in tribunale per evitare le condanne per pirateria, ma anche riuscire a recuperare il proprio patrimonio.
Non che da allora egli abbia vissuto in povertà: il suo stile di vita, compreso l'utilizzo di una delle case più costose della Nuova Zelanda, non è cambiato; ciò significa che ha comunque trovato il modo per assicurarsi degli introiti non indifferenti.
Proprio su questo punto si stanno concentrando al momento le attenzioni delle major che a suo tempo hanno dichiarato guerra a Megaupload: vogliono sapere da dove arrivi tutto il denaro di Kim Dotcom, e non per mera curiosità. L'idea è che, quando (per le major non c'è dubbio in proposito) sarà condannato, potranno mettere le mani su quel patrimonio come risarcimento per i danni.
Per accertarsi che le cose vadano in questo modo, 20th Century Fox, Disney, Paramount, Universal, Columbia Pictures e Warner Bros hanno richiesto ufficialmente tramite i loro avvocati di conoscere l'entità esatta delle risorse di Kim Dotcom, e hanno trovato l'appoggio della Corte Suprema neozelandese: questa ha ordinato a Dotcom di rivelare tutto ciò che compone il suo patrimonio entro il 5 settembre.
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Ovviamente Dotcom ha fatto ricorso, ma l'udienza d'appello è stata fissata in ottobre, ben oltre la scadenza fissata dalla Corte Suprema. Per questo motivo ha presentato la richiesta che la scadenza del 5 settembre venisse spostata.
Tale richiesta, tuttavia, è stata respinta: il tribunale non ha accolto il punto di vista degli avvocati, secondo i quali costringere Kim Dotcom a rivelare il proprio patrimonio sarebbe una violazione della privacy e costituirebbe una perquisizione senza motivo.
Il fatto è che, secondo il tribunale, esiste la possibilità che i danni richiesti dagli studios - fino a 100 milioni di dollari - eccedano la disponibilità economica di Kim Dotcom, e una valutazione precisa sembra d'obbligo.
Di quanti soldi dispone quindi Kim Dotcom? La risposta è nel prossimo articolo.
Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo:
Ancora sotto sequestro i milioni di Kim Dotcom
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