C'era una volta il Pony Express

Il servizio postale statunitense che operò solo per un anno e mezzo ma divenne leggenda.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-04-2015]

Prima delle email c'era solo il cartaceo e il trasporto richiedeva tantissimo tempo, costi e fatica. Poi arrivò il Pony Express e un secolo e mezzo dopo anche l'email.

Ieri Google ha celebrato l'anniversario del Pony Express. Cliccando sul doodle a esso dedicato, con un giochino possiamo aiutare il cavaliere a raccogliere le lettere. L'articolo continua qui sotto.

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L'epopea del West è prodiga di racconti relativi al servizio postale statunitense.

Sebbene il Pony Express abbia funzionato soltanto per un anno e mezzo (dall'aprile del 1860 all'ottobre del 1861) le storie sui cavalieri che coprivano i 3.000 chilometri dal Missouri alla California sono diventate leggenda. Tanto da essere in qualche modo ripreso anche da vario futuribile cinematografico, specializzazione in cronache del "dopo bomba".

La mentalità dei pionieri è sopravvissuta negli USA fino ai giorni nostri, unitamente al senso dello Stato, di cui il servizio delle comunicazioni e in particolare quello postale e ferroviario da sempre rappresenta l'unità nazionale nell'immaginario collettivo.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dodi Casella - Olimpo Informatico

Commenti all'articolo (1)

Gladiator

Sono d'accordo per gli statunitensi è proprio cosi, quasi come in Italia... :roll: Leggi tutto
18-4-2015 14:43

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''Chi sbarca in Italia va via per non morire, va via perché c'hanno una guerra, un maremoto... come fai a fermarli? Bisogna creare delle strutture intelligenti, inserirli piano piano a fare delle cose perché sono gente straordinaria. E' un processo di cui non se ne può fare a meno. Arrivano, arrivano a riprendersi un pochino di quello che gli abbiamo tolto in 200 anni''. Chi è?
(Vedi poi la soluzione)

	Uno che non considera prioritario lo Ius Soli per dare diritti di cittadinanza ai figli della "gente straordinaria" che arriva in Italia.
	Uno che non vuole abolire il reato di clandestinità per non portare il suo partito a percentuali da prefisso telefonico.
	Uno che ordina ai suoi parlamentari un voto contrario alla legge che ha abolito in Italia il reato penale di clandestinità.
	Uno che ha messo come requisito indispensabile per l'appartenenza al suo partito politico la cittadinanza italiana.
	Uno che da normale cittadino diceva pacatamente cose di buon senso ma una volta entrato nei meccanismi del potere è costretto a dire e fare minchiate per tenere insieme milioni di ignoranti e razzisti che toglierebbero il voto a proposte pacate e di buon senso.
	Tutti quelli nominati finora.