Le persone famose possono fare quello che vogliono sul social network, stando al riparo dalla moderazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-09-2021]
Quando un utente di Facebook inserisce dei contenuti, la pubblicazione non è scontata: gli algoritmi di intelligenza artificiale, nella loro infinita saggezza, scandagliano incessantemente il social network e bloccano ciò ritengono sconveniente.
Ciascuno dei 2,8 miliardi di utenti attivi mensilmente è sottoposto a questo controllo, e così la vita sulla piattaforma in blu scorre pacifica sotto lo sguardo severo ma benevolo dei controllori automatizzati.
Una inchiesta del Wall Street Journal ora smonta però questo quadro rivelando ciò che senza fatica già si poteva sospettare: se tutti gli utenti sono uguali, ce ne sono alcuni che sono però più uguali di altri. E questi, naturalmente, sono i VIP.
Per le personalità che hanno un profilo su Facebook non valgono le regole che i comuni mortali devono rispettare. Per loro esiste il programma XCheck (che sta per cross check, ossia controllo incrociato), che in teoria consiste in un'ulteriore verifica dei contenuti pubblicati ma in realtà si rivela una licenza di inserire post senza controlli.
L'idea alla base di XCheck è che gli interventi dei VIP eventualmente segnalati dai sistemi automatici - che come sappiamo sono proni a parecchi errori - prima di essere bloccati immediatamente, come capita per gli utenti comuni, siano valutati da un moderatore vero, ossia un essere umano.
Questi dovrebbe quindi accertarsi che il post sotto esame non violi le regole di Facebook: se si rivela un falso positivo, lo può lasciar passare; se invece è davvero in violazione, lo deve cassare senza pietà.
La pratica, secondo il Wall Street Journal, ha però dimostrato che dal 2020 solo il 10% di tutti i post segnalati per la verifica è stato davvero controllato da un essere umano; gli altri sono andati direttamente online.
XCheck è quindi in realtà una corsia preferenziali che le persone "importanti" possono sfruttare - senza nemmeno saperlo, a quanto pare - per dire tutto ciò che vogliono, evitando le regole che chi non è degno di nota deve invece rispettare. Si calcola che gli esonerati dalla moderazione siano attualmente 5,8 milioni.
Un rapporto interno, sempre pubblicato dal Wall Street Journal, lo conferma: «Per certi membri selezionati della nostra comunità le nostre regole e i nostri standard non valgono. A differenza del resto della comunità, costoro possono violare gli standard senza subire alcuna conseguenza».
Facebook può quindi ammettere di aver trovato dei problemi con XCheck e di essere in difficoltà a risolverli, ma la realtà è quella ammessa dal rapporto, e d'altra parte il motivo si capisce facilmente.
Facebook è un'azienda che vive della vendita degli spazi pubblicitari, come il fondatore stesso Mark Zuckerberg ha ammesso davanti al Congresso degli Stati Uniti: censurare le persone più famose del pianeta non può essere una buona idea, se vista in quest'ottica, anche se dovessero scrivere enormi castronerie.
L'intera vicenda non è dunque una vera sorpresa, ma è almeno un'occasione per sbirciare dietro la tenda e dare un'occhiata a come davvero funziona Facebook al di là dei proclami.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator