Il nuovo chip offre prestazioni superiori, ma la memoria di massa è un vero collo di bottiglia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-06-2022]
Quando presentò l'ultima versione del MacBook Pro da 13 pollici, Apple garantì che, grazie all'adozione del chip M2, esso avrebbe offerto prestazioni sensibilmente superiori rispetto al modello della generazione precedente.
Ora che il portatile è in vendita, le affermazioni di Apple possono essere verificate e alcuni siti specializzati hanno già sottoposto il nuovo MacBook Pro ai propri test scoprendo che, sebbene M2 sia certamente migliore di M1, questo modello presenta un problema: le prestazioni dell'unità SSD.
Per esempio il modello base, venduto a 1.629 euro, dotato di un SSD da 256 Gbyte, durante le prove ha dimostrato di poter offrire una velocità pari a circa 1.450 Mbyte/s sia in lettura che in scrittura.
Si potrebbe pensare che tale valore non sia poi male, ma un confronto con gli SSD montati dal MacBook Pro da 13 pollici con chip M1 svela quanto sia consistente il peggioramento: il nuovo MacBook Pro è circa il 50% più lento in lettura (poiché il modello vecchio arrivava a 2,900 Mbyte/s) e circa il 30% in scrittura (2.215 Mbyte/s è il valore raggiunto dalla generazione precedente).
Secondo Created Tech, il motivo di tanta disparità si individua facilmente: il MacBook Pro M2 utilizza un SSD con un solo chip NAND da 256 Gbyte, mentre il MacBook Pro M2 utilizzava un SSD con due chip NAND da 128 Gbyte, che potevano quindi lavorare in parallelo.
Chi desiderasse quindi un nuovo MacBook Pro con prestazioni che siano da ogni punto di vista superiori al modello trascorso dovrà orientarsi verso la versione con SSD da 512 Gbyte, poiché essa consente di ottenere le stesse prestazioni del MacBook Pro M1 equipaggiato con SSD di analoga capienza: ciò fa peraltro pensare che l'unità SSD da 512 Gbyte sia costituita da 2 chip NAND da 256 Gbyte.
Ciò, ovviamente, si traduce anche un in un aumento del prezzo del computer, che cresce di 230 euro e arriva quindi a 1.859 euro in totale.
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