[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-10-2025]

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Tariffe telefoniche aumenteranno con l'inflazione. La misura nel DDL Concorrenza
Dopo le proteste, Forza Italia ha ritirato l'emendamento al DDL Concorrenza che avrebbe introdotto l'adeguamento automatico delle tariffe telefoniche all'inflazione. Il dibattito però non è ancora chiuso, poiché diverse altre proposte legislative continuano a sollevare preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori.
L'emendamento 9.0.113 prevedeva la possibilità per gli operatori telefonici di aumentare annualmente e automaticamente le tariffe in base all'indice ISTAT dei prezzi al consumo. La misura si sarebbe applicata solo ai nuovi contratti e non sarebbe stata considerata una modifica contrattuale, escludendo quindi il diritto dell'utente al recesso gratuito. Dopo le critiche di opposizioni e associazioni come Consumerismo No Profit e Codacons, l'emendamento è stato ritirato. Tuttavia i promotori hanno difeso la proposta sostenendo che avrebbe introdotto maggiore trasparenza in un mercato caratterizzato da variazioni unilaterali e frequenti delle tariffe.
Nonostante il passo indietro, restano sul tavolo altri emendamenti che secondo le associazioni potrebbero compromettere i diritti dei consumatori. Tra questi il più discusso è il 6.0.9, che mira a modificare il piano di numerazione nazionale per consentire ai call center di offrire assistenza a pagamento. Secondo Consumerismo No Profit, la misura contraddice l'articolo 64 del Codice del Consumo che prevede la gratuità dell'assistenza post-vendita.
Altri emendamenti (8.0.7, 8.0.8, 8.0.9 e 8.0.10) presentati da esponenti di Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Italia Viva propongono di consentire l'accesso al database della portabilità dei numeri mobili (MNP) per finalità di marketing. Secondo le associazioni, ciò trasformerebbe uno strumento pensato per garantire la libertà di scelta in un mezzo per profilare gli utenti e indirizzare offerte commerciali mirate, riducendo la neutralità del mercato.
Le critiche si concentrano sulla mancanza di un bilanciamento tra esigenze di mercato e tutela dei cittadini. Le associazioni chiedono che il Parlamento respinga le proposte che minano i diritti degli utenti e che il DDL Concorrenza torni a essere uno strumento per rafforzare la trasparenza e l'equità nei rapporti tra imprese e consumatori.
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Homer S.