Tute Rosa, tutti i diritti riservati

Come trasformare una lezione di Vecchioni in un elogio al copyright, esserne felici e sentirsi alternativi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2000]

Torino, 14 Dicembre 2000

Un tiepido sole filtra fra le nuvole grigie e raggiunge le finestre di Palazzo Nuovo, Università degli Studi di Torino. Alcuni studenti sonnecchiano, altri aspettano il momento giusto per fare l'applauso al loro grande idolo, che da quest'anno è anche loro professore: Roberto Vecchioni.

D'improvviso si spalanca la porta: quattro individui, coperti da tutine rosa e da maschere rosse entrano rumorosamente nell'aula. Distribuiscono dei CD (nessuno sa cosa ci sa sia sopra) e dei volantini agli studenti in prima fila, gli altri devono cercare d'intuire. Dicono qualcosa sul No Copyright, la frase più bella è: "l'artista è morto, ma rivive qui dentro" indicando un CD.

Vecchioni cerca di dire qualcosa. Le tute rosa escono gridando e tappandosi le orecchie. A questo punto, forse un po' stupito, Vecchioni ha tutto il tempo di spiegare perchè invece il copyright è giusto.

Questa la cronaca di un'iniziativa svoltasi qualche ora fa. Fino ad adesso non è stata rivendicata, pare che nessuno ne sappia nulla. Quella che segue è la mia posizione sulla questione, scritta in polemic mode on.

Bellissima un'azione contro il copyright a Torino. La sognavo segretamente da tempo. E come me altri. Ecco invece che spuntano le tutine rosa, con la loro carica eversiva, a fare la LORO uscita sul No(C), perchè così è la PRIMA azione sul No(C) di Torino. Certo, perchè l'obbiettivo era questo. Altrimenti non si spiegano la "segretezza" di tale idea: nessun lancio in rete o sui muri, nessun comunicato, nessuna rivendicazione, nessun invito a partecipare. Niente. Solo 4 persone che, indossata una fantasiosa tuta rosa entrano e danno modo a Vecchioni di spiegare agli studenti che (C) è bello, che (C) è buono. Complimenti. Bella iniziativa del cazzo.

Mi sembra, ma si sa, io sono maligno e bastardo, che sia quasi un modo di "mettere il cappello" a qualcosa, un modo per poter dire "eh, noi (noi chi, poi?) abbiamo fatto un'iniziativa sul No(C)"... Già, perchè oggi il rivoluzionario d.o.c. DEVE fare le iniziative sul No(C). Poco importa se poi sull'argomento non ha nulla da dire, l'uso del masterizzatore per copiare i CD lo conosce, per lui il No(C) quello è. Nient'altro.

Non c'è nulla da pensare, da elaborare, da costruire. C'è solo da lasciare un volantino e da "scappare" per evitare il confronto. Confronto che, se ci fosse stato, avrebbe potuto chiarire qualcosa agli studenti che stavano seguendo il corso.

L'unica cosa rimasta ben impressa invece saranno 4 tute rosa gridanti e Vecchioni che elogia il (C). E siccome Vecchioni non è proprio uno sprovveduto, avrà fatto una buona impressione su chi un'idea ben precisa sull'argomento ancora non l'aveva. Questo è il risultato dell'iniziativa, più un po' di mal di testa per riuscire a convincere alcune persone che conosco e che hanno seguito/subito il tutto che il (C) non è una cosa positiva.

Allora, io mi chiedo: quando in tutta Italia, e anche oltre, si sta cercando di costruire un fronte unitario, il più possibile compatto, contro il controllo sempre più stringente dei nuovi media, contro il (C) e le sue emanazioni... perchè a Torino ci devono essere sempre questi fantastici calcolatori, che giocano a far le avanguardie rivoluzionarie, queste persone il cui scopo è la gloria personale? Penso che sia ora che in questa merda di città la si smetta con la voglia di fare i più bravi, i più belli, i più duri e si inizi a costruire qualcosa.

E' ora di far girare gli ingranaggi che si hanno in testa (almeno si spera) e di fare cose sensate, di dire perchè il (C) non va, cos'ha di sbagliato, perchè lo si vuole cambiare/ritorcere/eliminare. Esprimere delle idee se le si hanno. Andare in 20, 50, 100 a strappare via i bollini SIAE dai cd in vendita. Andare in 20 in aula e trasformare la lezione di Vecchioni in un dibattito sul (C), mettere di fronte le posizioni, sputtanare Vecchioni quando dice "il (C) è bello" perchè permette a quelli come lui di vivere di lavoro fatti 20 anni fa continuando a rubare.

Adesso basta, i teatrini sono roba da pagliacci, vediamo di girare un nuovo film.

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