Il mondo sotto chiave

La sicurezza per Microsoft è una doppia protezione, hardware e software.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-05-2007]

virus

Un sistema operativo blindato per un hardware in grado di permettere o vietare secondo le impostazioni predefinite in fabbrica per far girare una suite di programmi proprietari protetti da antivirus dedicati: questa la visione che da Redmond si ha del mondo informatico prossimo venturo. O almeno, queste sono le illazioni indotte da certe aperture commerciali e da certe voci colte qua e là.

Il moltiplicarsi delle iniziative non può far pensare a una semplice casualità: dopo l'antivirus One Care, è stata la volta di Forefront Client Securuty e dell'apertura di centri ricerche contro il malware che avranno sede in Irlanda e in Giappone; infine il canto delle sirene che ha attratto gli esperti di varie concorrenti, a cominciare da Dan Wolff che proviene da McAfee per finire con Katrin Tocheva già alle dipendenze di F-Secure.

Ma al di là dell'acquisizione di esperienze e competenze professionali, a Redmond ci si rende conto che a divenire competitivi manca un elemento essenziale, che non può essere acquistato: il tempo. Perché la percentuale di rilevazione virus è assai bassa in confronto alla migliore produzione della concorrenza e mancano programmi di rivelazione euristica perché ancora non ci sono i dati relativi a comportamenti anomali del software installato in caso siano presenti virus di cui ancora non si conosce la "firma".

D'altra parte la rapida evoluzione del malware non permette di abbandonarsi a previsioni ottimistiche, tanto che si stima una durata di studio e sviluppo di medio periodo, che potrebbe facilmente arrivare anche a cinque anni.

In merito, il patron di Microsoft Ballmer dice chiaramente che la soluzione vincente sarebbe costituita da una doppia protezione; una basata sul software, l'altra su un catenaccio hardware che risolverebbe il problema alla radice eliminando anche l'esigenza dei continui aggiornamenti.

Spiega Ballmer: "Siamo in un mondo di cattivi che oltretutto diventano sempre più furbi; da qui l'esigenza di difendere il kernel del sistema in modo dinamico, costruendogli cioè uno sbarramento tutto attorno". Il che, tradotto dal redmondese in linguaggio naturale, significa pressappoco "datemi il mondo da difendere e io lo metterò sottochiave".

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (4)

Sì, ma da che parte stanno? Leggi tutto
19-5-2007 21:14

{Giuliano}
Attenzione! Leggi tutto
18-5-2007 14:05

Davvero?! E ce lo spiega il Patron della MicroSoft?! Quanto ci metteranno gli Hacker a superare anche questo? Leggi tutto
18-5-2007 10:48

{MaXXXXX}
... Bisogna vedere chi userà la "chiave" e se non sarà una scusa per il trust-computer secondo la concezione che mS ha di esso.......
18-5-2007 10:44

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