Il servizio lanciato da Google permette a chiunque di lasciare la propria opinione su qualunque sito.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-09-2009]
Sidewiki, l'ultima trovata di Google, promette di diventare una di quelle idee che fanno discutere parecchio prima di avviarsi verso destini completamente opposti: cadere nel dimenticatoio dopo un entusiasmo iniziale oppure dare il via un utilizzo compulsivo da parte degli utenti.
Il funzionamento è semplice e, in realtà, non propriamente originale: esistono già servizi analoghi che però sono sostanzialmente ignorati.
Attivando Sidewiki - per il momento disponibile solo scaricando e installando la Google Toolbar per Internet Explorer e Firefox, ma grazie alle API a disposizione degli sviluppatori presto disponibile anche in modalità differenti - diventa possibile attivare una nuova barra laterale a scomparsa.
Tutto il funzionamento è completamente slegato dai singoli siti, ma avviene tramite i server di Google: in questo modo anche quelle pagine che non permettono l'interazione con gli utenti si aprono, volenti o nolenti, alla possibilità di ricevere critiche, complimenti e commenti vari.
I webmaster non hanno alcun controllo sui commenti inseriti dagli utenti: l'unico loro privilegio consiste nel diritto a scrivere una voce speciale che resterà in cima alla lista dei commenti. Per poterlo fare occorre dimostrare di essere i legittimi proprietari di quel determinato sito, e per questo è necessario utilizzare gli Strumenti per i Webmaster messi a disposizione da Google.
L'ordine in cui gli interventi dei visitatori sono mostrati non è semplicemente cronologico ma si basa su un algoritmo che ne valuta la rilevanza e sui voti attribuiti dai visitatori stessi ai commenti altrui.
È presto per esprimersi sull'eventuale successo o sull'utilità di questo servizio che va a intromettersi nel rapporto diretto tra siti e utenti e i cui rischi spaziano dal semplice per quanto fastidioso narcisismo dei grafomani agli abusi di chi potrebbe trasformarlo in una facile via per denigrare gratuitamente.
Rischi, questi, che dovrebbero essere mitigati dal sistema di gestione dei commenti stessi, ideato per valorizzare quelli portatori di un contenuto e di una certa utilità; è naturalmente presente, poi, un sistema per la segnalazione degli abusi.
In realtà, da questo punto di vista non c'è probabilmente molto da temere: se Sidewiki si rivelerà inutile, fastidioso o abusato morirà da sé; se invece sarà usato con intelligenza potrà diventare un valore aggiunto per orientare la navigazione.
Più interessante è invece il legame ancora più stretto che Google realizza, in questo modo, con gli utenti di Sidewiki: la necessità di creare un Profilo Google per chi lascia i commenti e di registrarsi con gli Strumenti per i Webmaster per chi gestisce i siti farà suonare più di un campanello d'allarme nella testa di chi ha sempre temuto per l'utilizzo dei dati che con leggerezza in tal modo si consegnano alla società di Mountain View, per quanto finora non si abbiano notizie di usi impropri.
Non si tratta di nulla di peggio rispetto a quanto succeda già con Gmail o gli altri servizi; soltanto, l'impressione è che Google voglia che gli utenti non possano pensare a Internet senza pensare anche a lei.
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