Aiuterà a portare l'elettricità in tutto il Paese.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2019]
Se in Turchia pensano a usare i pistacchi per soddisfare le esigenze energetiche di un'intera cittadina, in Ghana alcuni ricercatori si stanno concentrando sulla trasformazione di un altro prodotto locale in biocombustibile: il cacao.
Studiosi dell'Università di Nottingham stanno infatti lavorando a un progetto che consenta di adoperare i gusci delle fave di cacao, generalmente scartate durante la lavorazione, come combustibile.
Anziché lasciar marcire i gusci nelle piantagioni, come accade di solito, il progetto le raccoglie e le trasforma in pellet o mattoncini che possono poi essere bruciati per produrre elettricità, una soluzione che si presenta come particolarmente vantaggiosa per le aree rurali non raggiunte dalla rete elettrica.
L'iniziativa collabora al tentativo del governo ghanese, che intende portare l'elettricità in tutto il Paese entro il 2030, e inoltre mira a ridurre la deforestazione: se attualmente l'80% delle case utilizza il legno per riscaldare l'acqua e cucinare, la fornitura di pellet ricavati dal cacao potrebbe aiutare a impedire l'abbattimento degli alberi.
C'è poi da considerare la creazione di posti di lavoro: serviranno per esempio raccoglitori, ma anche addetti al trattamento e al trasporto della materia prima e del prodotto finito.
«Gli studi di fattibilità» - spiega il professor Jo Darkwa - «ci indicano che i gusci dei baccelli di cacao possono essere convertiti in biocombustibili e diventare un'importante fonte energetica per le aree rurali, che oggi sono coperte soltanto al 15%».
La prima sperimentazione prenderà il via nel luglio 2019 presso l'Università Kwame Nkrumah, dove verrà realizzato un piccolo biogeneratore che brucerà i gusci all'interno di un gassificatore.
Se il prototipo, la cui costruzione costerà oltre 40.000 euro, si dimostrerà soddisfacente, si potrà procedere a replicarlo in altre zone e su scala maggiore.
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