Difendersi dagli attacchi DDoS: 10 consigli

Sempre più complessi e sempre più pericolosi, ma con alcune attenzioni è possibile proteggersi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-02-2021]

DDoS attacks by vertical sectors

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10 suggerimenti per proteggersi dagli attacchi DDoS

Nel contesto attuale, identificare e mitigare gli attacchi DDoS può essere una vera sfida. I criminali informatici perfezionano continuamente le loro skill e migliorano le loro tecniche. Molti usano una combinazione di attacchi diversi per disorientare i team di sicurezza, eludere il rilevamento di attività illecite e massimizzare i risultati. In effetti, circa un terzo degli attacchi DDoS quest'anno ha coinvolto tre o più vettori di attacco, tra cui un impressionante attacco a 1,44 Tbps che ha impiegato nove diversi vettori di attacco.

Gli attacchi DDoS possono sconvolgere interi business online e mettere a repentaglio la reputazione di un'azienda. Per questo motivo ecco 10 azioni concrete, suggerite da Akamai, che le aziende possono applicare per rafforzare la sicurezza e proteggere la propria attività dagli attacchi DDoS:

1. Conoscere il proprio traffico: utilizzare strumenti di monitoraggio della rete e delle applicazioni per identificare le tendenze di traffico.

2. Costruire una difesa durante i periodi inattivi.

3. Avere un piano B: essere in grado di ripristinare rapidamente le aree principali e i servizi business-critical a fronte di un attacco DDoS.

4. Eliminare burocrazia e barriere organizzative che potrebbero compromettere la reattività dei SecOps: il tempo è fondamentale quando si risponde a un attacco DDoS. Consentite al team di sicurezza di mettere in atto rapidamente le difese senza lunghe catene di approvazione.

5. Includere la sicurezza informatica nelle business continuity, ma anche nei piani di disaster recovery e di emergenza: gli attacchi DDoS possono essere devastanti per il business così come lo sarebbe un disastro naturale e, in ogni azienda, dovrebbero essere parte integrante dei piani preparati in caso di incidenti. È necessario essere proattivi, creare manuali ed eseguire dei test.

6. Praticare una buona "igiene informatica": favorire una cultura aziendale orientata alla sicurezza e assicurarsi che gli sviluppatori e gli amministratori di sistema seguano le migliori pratiche del settore.

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7. Utilizzare una combinazione di passaggi automatizzati e di interazioni umane: gli attaccanti evolvono continuamente le loro tattiche per evitare di essere scoperti e per aggirare le soluzioni di sicurezza. Per stare un passo davanti a loro è necessario avere la giusta combinazione di persone, automazione e processi.

8. Considerare la possibilità di implementare un modello di sicurezza Zero Trust: un framework Zero Trust può aiutare a proteggersi da attacchi DDoS basando gli accessi sul principio del privilegio minimo e garantendo l'accesso alle applicazioni e ai servizi critici solo agli utenti autorizzati.

9. Coinvolgere i fornitori: sia nella fase di preparazione che nel momento in cui si devono affrontare i rischi.

10. Testare, ri-testare, documentare e misurare: incorporare gli attacchi DDoS nei penetration test per simulare attacchi complessi, identificare le vulnerabilità e arginare le difese.

"Anche se gli attacchi DDoS possono assumere molte forme, la premessa di base dietro la maggior parte di essi è la stessa: bombardare un target con traffico generato da più dispositivi compromessi," sottolinea Alessandro Livrea, Site Leader and Country Manager Akamai Italy and Eastern Europe: "Un famigerato attacco del 2016 contro il provider di servizi DNS Dyn ha utilizzato oltre 50.000 endpoint IoT compromessi per distruggere siti importanti come Amazon, Netflix, Twitter e Visa. Si dice che gli attaccanti siano stati frigoriferi intelligenti, televisori, webcam e altri dispositivi IoT spesso poco sicuri".

"Oggigiorno i criminali possono persino noleggiare servizi di botnet sul dark web per effettuare attacchi massicci. Gli attacchi DDoS possono disturbare la presenza online di un'azienda, compromettere la produttività e incidere sui profitti. Adottando un approccio proattivo - ovvero allineando le persone, i processi e l'automazione - è possibile difendersi dagli attacchi DDoS e ridurre al minimo le interruzioni del servizio".

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 8)


@Cesco67 Ti dico come agirei io, che ovviamente non è una risposta valida per tutti. Per il punto 1 installerei dei SW che effettuano il monitoraggio del traffico in continuo questi SW richiedono la formazione delle risorse addette al monitoraggio per interpretare l'andamento del traffico e degli alert automatici che il SW invia. Sui... Leggi tutto
7-2-2021 18:15

@Gladiator Continuo a non capire. Come viene formato il personale? Mi immagino un corso di 5 minuti dove viene detto: "In caso di attacco DDoS aspettate che finisca. (fine)" Non mi risultano tecniche per combatterli. Forse può aiutare a dare un po' di respiro ai server staccare il cavo che porta internet in azienda, ma poi per... Leggi tutto
7-2-2021 15:58

Beh certamente le azioni di sicurezza preventiva, che sono sostanzialmente tutte quelle elencate nell'artico, necessitano di formazione e di commitment per essere implementate e, in questi termini, ritengo che la formazione sia necessaria. Leggi tutto
7-2-2021 15:06

La cosa che mi lascia maggiormente perplesso è che sia ancora necessario ricordare questa semplice ed ovvia misura basata sul buonsenso. Leggi tutto
7-2-2021 14:54

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