[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-09-2025]
A seguito del rilascio degli aggiornamenti di sicurezza di agosto 2025 per Windows 11 versione 24H2, in particolare l'aggiornamento KB5063878, sono emerse segnalazioni di utenti che lamentavano guasti agli SSD sui loro sistemi. Il problema si manifestava durante operazioni di scrittura intensiva, come il trasferimento continuo di grandi quantità di dati o file di grandi dimensioni (superiori a 50 GB) su dischi con almeno il 60% di capacità occupata. In alcuni casi gli SSD diventavano inaccessibili, anche se un riavvio del sistema poteva temporaneamente ripristinarne il funzionamento. Dopo un'indagine approfondita, Microsoft ha dichiarato di non aver trovato alcuna connessione tra l'aggiornamento e i problemi segnalati, lasciando così irrisolto il mistero sulla causa dei guasti.
Il problema riguarda principalmente SSD con controller Phison, ma secondo Microsoft stessa sono affetti anche modelli con controller InnoGrit come SanDisk Extreme Pro, Corsair Force MP600 e KIOXIA EXCERIA PLUS G4. In alcuni casi le partizioni degli SSD risultavano corrotte, apparendo come "RAW" o non rilevabili nemmeno dal BIOS, rendendo i dati inaccessibili senza interventi di recupero complessi. Microsoft ha risposto alle segnalazioni con un comunicato sul portale Admin affermando: «Dopo un'indagine approfondita, Microsoft non ha trovato alcuna connessione tra l'aggiornamento di sicurezza di agosto 2025 e i guasti agli SSD segnalati sui social media». L'azienda ha condotto test interni e analizzato i dati di telemetria senza rilevare un aumento anomalo dei tassi di guasto dei dischi. Anche Phison, uno dei principali produttori di controller SSD, ha effettuato oltre 4.500 ore di test su dischi segnalati come problematici, senza riuscire a riprodurre il problema.
Phison ha aggiunto che nessun cliente o partner ha confermato guasti legati all'aggiornamento, suggerendo che la causa possa risiedere altrove, forse in un problema hardware o in una configurazione specifica dei sistemi colpiti. Le segnalazioni inizialmente ipotizzavano che il problema fosse legato a un bug nella gestione della cache da parte del sistema operativo, in particolare per SSD senza DRAM (come alcuni modelli con controller Phison), che utilizzano la tecnologia Host Memory Buffer (HMB). Si è pensato anche che un possibile memory leak nella regione di cache bufferizzata del sistema operativo potesse aver causato malfunzionamenti durante le scritture prolungate. Tuttavia, i test di Phison e Microsoft non hanno confermato questa teoria, e disabilitare l'HMB non ha risolto il problema.
Inoltre, il fatto che anche alcuni hard disk abbiano mostrato sintomi simili, complica ulteriormente l'identificazione della causa. Le segnalazioni, inoltre, non si sono limitate a marchi meno noti. Modelli popolari come il Western Digital SA510 2TB hanno mostrato problemi, anche se la maggior parte dei dischi tornava visibile dopo un riavvio. Anche in questi casi, in certe situazioni i dati risultavano irrecuperabili senza interventi tecnici avanzati. Ciò ha spinto alcuni a speculare su un possibile difetto intrinseco degli SSD sotto carichi pesanti, attribuendo il problema a un'usura accelerata delle celle di memoria in SSD economici o datati, piuttosto che all'aggiornamento di Windows. Non vi sono però prove concrete in questo senso.
Microsoft e Phison consigliano agli utenti di evitare trasferimenti di dati pesanti su SSD con capacità occupata superiore al 60% fino a quando la causa non sarà chiarita. Inoltre, è sempre bene avere a disposizione almeno un backup dei dati e tenere aggiornati il firmware degli SSD e i driver dei controller. Inoltre Phison ha raccomandato l'uso di dissipatori di calore per SSD sotto carichi intensi, anche se non è chiaro se il surriscaldamento sia un fattore determinante. Il dibattito online riflette opinioni contrastanti.
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Homer S.