Webtax rimossa dal governo, in extremis

Approvato dal Consiglio dei ministri un decreto che elimina l'obbligo di partita IVA italiana per chi vende pubblicità online.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-02-2014]

webtax

Vedi importante aggiornamento al fondo dell'articolo

Era stata rimandata al primo di luglio l'entrata in vigore della webtax, il provvedimento che impone a chi vende pubblicità online di aprire una partita IVA italiana.

Poi, però, il cosiddetto decreto Salva Roma è stato ritirato, facendo così decadere la proroga a luglio: il risultato è che la webtax entrerà in vigore il prossimo primo di marzo.

Si tratta di una scadenza troppo vicina perché, al di là delle discussioni sull'opportunità di tale norma, tutti i soggetti coinvolti si possano adeguare: tra un paio di giorni, insomma, l'Italia sarà popolata da fuorilegge.

La webtax impone infatti che chi acquista spazi pubblicitari lo faccia soltanto da soggetti che dispongano di partita IVA italiana (e, già dal primo gennaio, che il pagamento avvenga tramite sistemi tracciabili, come il bonifico bancario); ciò, però, pone al di fuori della legge giganti come Google, presso i quali moltissimi si servono.

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Il governo Letta ha approvato la possibilità di detrarre dalle tasse fino a 1.000 euro di libri scolastici e universitari, e fino ad altri 1.000 euro di testi di editoria generale. Peccato che si parli di libri soltanto cartacei, gli ebook sono esclusi.
Il provvedimento è giusto e incentiva la diffusione della lettura. - 12.6%
Il provvedimento è buono ma andrebbe esteso anche agli ebook. - 59.5%
Il provvedimento è sbagliato: la lettura è un fatto privato e lo Stato ha già troppi debiti. - 11.9%
Non mi riguarda perché leggo poco. - 2.8%
E' una cosa buona ma tanto gli italiani continueranno a leggere poco. - 13.3%
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L'obiettivo della legge è far pagare più tasse ai giganti, che sino ad oggi hanno approfittato della possibilità di non dover aprire la partita IVA in Italia per ridurre la somma da dare al fisco.

Inoltre, dato che la legge entra in vigore senza che ne sia stata fornita una comunicazione preventiva alla Commissione Europea, ecco che l'Italia si espone alla possibilità di venire sanzionata dall'Unione Europea per aver violato il diritto comunitario.

A questo punto spetta al nuovo governo intervenire - e con margini temporali strettissimi - per evitare la situazione che a breve verrà a crearsi e scongiurare la figuraccia internazionale che aspetta l'Italia: agli occhi del mondo il nostro Paese apparirà deciso a introdurre misure protezionistiche che mal si accordano con la natura aperta e mondiale della Rete.

Chi invece sostiene la webtax afferma che soltanto grazie alla tracciabilità il fisco ha potuto incamerare 130 milioni, quando l'anno scorso ne erano stati incassati appena 6; far pagare Google e gli altri giganti farebbe certamente bene alle casse dello Stato.

Aggiornamento 28 febbraio ore 16

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi pomeriggio un decreto che mette uno stop alla webtax, come annunciato via Twitter dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. All'ultimo momento, ma almeno in tempo utile.

renzi

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

Più che abrogata, la web tax non è mai entrata in vigore, né in parte né in toto.
3-3-2014 13:59

{utente}
Salve, la web tax prevedeva 3 commi, il 33 - 178 - 179. Vorrei capire se tutti e 3 i commi della web sono stati abrogati, dunque anche l'obbligo di acquistare pubblicità solo via bonifico è anche questo abrogato? Posso acquistare pubblicità utilizzando paypal o postepay oppure rimane il comma 178 che impone di utilizzare solo il bonifico... Leggi tutto
3-3-2014 01:43

{ViR}
Stavo per scrivere "solite cose all'italiana", ma vedo che è già stato scritto. E queste cose sono fatte da chi ci governa (pagato fior di quattrini, e in teoria scelto tra chi è melgio in grado di fare queste cose) e non solo, ma anche svariati dipendenti dei ministeri, alcuni dei quali (dirigenti,... Leggi tutto
2-3-2014 10:34

Solite cose all'italiana. Si litiga con l'Europa per le molliche di pane, dimenticando che il via-web è inarrestabile. Parlano di 6 milioni contro 130, meno della spesa di UN parlamentare, mentre le industrie italiane vanno a lavorare all'estero e le imprese del web, prima di fare una email di pubblicità, ne devono spedire una ... Leggi tutto
28-2-2014 09:28

{Marco}
Be oramai la sanzione europea non ce la toglie nessuno, dovremmo comprare un abbonamento per le sanzioni magari ci fanno lo sconto...
28-2-2014 01:35

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