Il sistema elaborato da un team della Carnegie-Mellon University è l'unico che riesca a resistere ai bot.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-12-2008]
Quando pensiamo ai captcha e alla "corsa agli armamenti" tra i siti - che cercano di elaborare sistemi sempre più sicuri - e gli spammer - che studiano sempre nuovi sistemi per superare le misure di sicurezza - generalmente pensiamo a delle lettere scritte in maniera distorta su uno sfondo confuso: è così che si cerca di ingannare i programmi e distinguere gli umani dai bot.
Esistono però anche i captcha audio, basati sulla pronuncia alterata di lettere o numeri riprodotta insieme a un rumore di fondo: un umano non dovrebbe avere difficoltà a distinguere i suoni utili da quelli inutili, mentre un software dovrebbe fare più fatica.
Tipicamente l'uso dei captcha audio è pensato per chi - non vedente o comunque con problemi di vista - trova più comodo o indispensabile affidarsi a ciò che sente piuttosto che a quanto appare a schermo.
Analizzando 1.000 captcha audio usati da Google, Digg, e reCaptcha stessa, hanno scoperto che i software di riconoscimento non incontrano alcuna difficoltà nell'oltrepassare le protezioni e hanno deciso di sviluppare un sistema analogo alla versione testuale di reCaptcha.
Tra reCaptcha e i captcha normali, infatti, c'è una differenza che sta nel testo proposto: non singole lettere ma intere parole tratte da libri e da vecchie copie del New York Times, ottenute tramite Ocr (riconoscimento ottico dei caratteri) ma non riconosciute dal software.
Questa pratica rende molto più difficile per i bot superarli e allo stesso tempo permette di compiere un servizio utile: la digitalizzazione di opere cartacee.
Lo stesso principio è stato utilizzato per realizzare una nuova versione di reCaptcha audio visto che quella vecchia, pur migliore dei concorrenti, non è sembrata sufficientemente sicura: anziché semplici lettere o numeri, vengono proposte intere frasi registrate (prese da vecchie trasmissioni radiofoniche) che i software di riconoscimento non sono riusciti a identificare.
Il sistema si è dimostrato pressoché insuperabile dai bot, mentre gli utenti umani compiono ancora una volta una buona azione: aiutare nella trascrizione dei vecchi show radiofonici.
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